Un emendamento al Milleproroghe per aumentare i poteri di Bucci su diga e tunnel subportuale di Genova
Se passasse, al commissario straordinario pieni poteri anche sulle procedure di aggiudicazione delle due maxi-opere e sulla gestione finanziaria delle relative risorse
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I super poteri del commissario per la ricostruzione del ponte Morandi (fin dal crollo Marco Bucci, già sindaco di Genova e ora presidente della Regione Liguria) sembrano destinati a un ulteriore ampliamento.
Lo stabilisce uno degli emendamenti al Decreto Milleproroghe segnalati dalla Lega. La norma stabilisce che al commissario non spettino più i soli “compiti relativi al coordinamento e al monitoraggio delle attività dei soggetti attuatori relativi al Tunnel subportuale e alla Diga foranea di Genova”, ma che egli “assuma ogni determinazione ritenuta necessaria per l’affidamento, l’avvio, la gestione o la prosecuzione dei lavori” e che a tal scopo “le risorse finanziarie destinate alla realizzazione dei progetti” siano destinate alla contabilità della sua struttura.
In sostanza cioè, se l’emendamento dovesse effettivamente diventare legge, all’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale, soggetto attuatore del programma straordinario di interventi in deroga in cui rientrano le due opere (e, in effetti, stazione appaltante finora di tutte le decine di interventi del programma), sarà sottratta (formalmente, perché la struttura commissariale s’avvale e continuerà a farlo dei suoi funzionari) la giurisdizione sui due appalti più importanti del pacchetto (la diga vale 1,3 miliardi di euro e il tunnel, si stima, 1 miliardo), proprio alla vigilia dell’affidamento della Fase 2 della diga (propedeuticamente a cui l’Adsp aveva appena proceduto alla parziale pubblicazione del progetto) e dello scavo del tunnel.
Legittimo ipotizzare che a motivare la proposta della Lega sia la peculiarità delle due situazioni. Sull’aggiudicazione della Fase 1 della diga, infatti, avvenuta nel 2022 per mezzo di procedura negoziale caratterizzata fra le altre cose da un cambio di capitolato a termini ormai scaduti, sono stati sollevati diversi rilievi da Anac e dalla Procura europea, che ha aperto un’inchiesta.
Controverso anche il caso del tunnel che, stando agli accordi del 2021 che lo introdussero come opera compensativa del crollo del ponte Morandi finaziariamente a carico di Autostrade per l’Italia (ma solo fino a 700 milioni: il resto sarà ribaltato a casello), quest’ultima s’era impegnata a eseguire “esclusivamente mediante procedura ad evidenza pubblica”, anche se negli anni successivi non aveva negato di aver imbastito con le parti di quell’accordo (in primis il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti) un’interlocuzione per eseguirlo tutto in house (e non solo, come avvenuto, le lavorazioni preliminari). A decidere, se l’emendamento passerà, potrà essere quindi il commissario Marco Bucci.
A.M.
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