La Danimarca rafforza il Port State Control sulle petroliere
Nel Baltico e nel Mare del Nord crescono i timori per gli effetti della flotta ombra legata al trasporto di greggio russo

L’autorità marittima danese ha annunciato che inizierà ad adottare misure per rafforzare la supervisione e il monitoraggio delle petroliere che ormeggiano nelle sue acque territoriali, nell’ambito di uno sforzo per garantire il rispetto delle norme per la sicurezza in mare, la protezione ambientale e la protezione dei marittimi.
La Danimarca è da tempo preoccupata per il potenziale impatto del passaggio di petroliere ombra spesso non assicurate, impegnate ad attraversare le sue acque mentre trasportano petrolio russo. Sebbene non si sia verificato un incidente disastroso, a marzo 2024, la petroliera ombra Andromeda Star (115.600 dwt registrata a Panama) è stata coinvolta in un piccolo sinistro al largo della Danimarca. Secondo i report diffusi allora, la nave aveva presentato documenti falsi alle autorità.
In passato, i funzionari hanno espresso preoccupazione per il rifiuto di molte petroliere di utilizzare piloti durante il transito sulle vie navigabili. La Danimarca ha auspicato nei mesi scorsi che l’Unione europea autorizzi regimi di ispezione più ampi, mentre anche altri paesi come il Regno Unito riscontravano spesso carenze documentali e soprattutto assicurative nelle ispezioni su navi in transito per le loro vie navigabili.
Due mesi fa, la Danimarca ha concordato con altri paesi europei di introdurre un proprio sistema di controlli sull’assicurazione e sulla documentazione delle navi che transitano sulle sue vie navigabili. Le autorità di Copenaghen hanno spiegato che l’attenzione per le petroliere è frutto della metodologia prevista dagli accordi di Port State Control e perché queste navi hanno un profilo di rischio particolarmente elevato legato agli impatti ambientali di eventuali incidenti. Da qui la priorità rispetto ad altri tipi di navi nei criteri di selezioni di unità soggette a ispezioni.
La nuova politica segue una serie di recenti incidenti nel Baltico e nel Mare del Nord che hanno ulteriormente sollevato preoccupazioni. La Finlandia continua a trattenere una petroliera ombra che accusa di aver danneggiato cavi sottomarini il 25 dicembre e la scorsa settimana la Lettonia ha presentato una richiesta alla Norvegia per trattenere un’altra nave che sospettava fosse coinvolta in un incidente di sabotaggio. La Norvegia ha rilasciato la nave dopo un’indagine, mentre all’inizio di questa settimana anche la Svezia ha rilasciato una nave mercantile che aveva trattenuto ma che aveva scoperto aver danneggiato accidentalmente cavi sottomarini.
La Nato e i paesi baltici tra cui Svezia, Norvegia, Finlandia ed Estonia hanno annunciato piani per aumentare i pattugliamenti vicino alle infrastrutture sottomarine critiche. Il Regno Unito, in collaborazione con i paesi baltici, ha anche lanciato un nuovo programma di tracciamento per identificare azioni sospette da parte di navi nel Mare del Nord.
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