Per la nave Guang Rong può partire il piano di recupero del carburante a cura di F.lli Neri
Il fatto che la sala macchine non si sia allagata rendere meno probabile (ma pur sempre possibile) che l’armatore dichiari la perdita totale costruttiva

Il piano di ‘bonifica’ e rimozione della nave general cargo Guang Rong che lo scorso 28 gennaio si è arenata lungo la costa a Marina di Massa può procedere con la seconda fase, ovvero quella relativa alo svuotamento del carburante, dopo che le panne antinquinamento erano state già installate nei giorni scorsi. L’ok è arrivato dopo l’ultimo summit in Prefettura e a seguito del parere favorevole anche della Guardia Costiera che ha esaminato l’intervento concepito dalla società Fratelli Neri di Livorno che si occupa di rimorchio portuale e di altura ma anche di antinquinamento marino.
L’azienda, infatti, offre “attività specifiche della protezione dell’ambiente marino costiero” dal 1997 e “protegge – si legge sul suo sito web – una parte di costa italiana con rimorchiatori bonificando in emergenza aree inquinate, e partecipando a un ‘Contratto per la Difesa del Mare’ istituito dal Ministero dell’Ambiente italiano attraverso la società partecipata Castalia Ecolmar”.
Sul resto delle operazioni di recupero e rimozione dello scafo ancora non sono state prese decisioni. Secondo quanto appreso da SHIPPING ITALY, le prime ispezioni condotte a bordo hanno permesso di appurare che la sala macchine (il motore) della nave non risulta sia stata allagata durante il naufragio né nei giorni successivi e questo rende meno scontato (anche se tuttora possibile, se non probabile) che l’armatore (la società Sea Commander Srl di Chioggia) dichiari la perdita totale costruttiva.
Da questa decisione dipenderà anche il tipo di recupero che verrà predisposto: se l’armatore deciderà di mantenere la proprietà della Guang Rong e intenderà rimetterà in servizio si procederà a un contratto di salvataggio, se invece opterà per abbandonare lo scafo al suo destino, dichiarandone appunto la perdita totale (per ragioni di convenienza economica perché le riparazioni della nave avrebbero un costo superiore al suo valore commerciale), spetterà alle assicurazioni (in questo caso al P&I Club – Steamship Mutual) occuparsi e sostenere gli oneri del recupero del relitto. Una decisione dovrebbe arrivare a stretto giro per procedere poi con le successive fasi di intervento.
Il prossimo step, ovvero la rimozione delle circa 100 tonnellate di carburante a bordo, avverrà attraverso la predisposizione da terra di un sistema di pompaggio che permetterà di trasferire il bunker dalla nave ad autobotti che verranno posizionate per l’occasione a terrà o sul pontile la cui parte terminale è stata distrutta dalla collisione con la nave.
Tommaso Pisino, dallo scorso ottobre comandante della Capitaneria di Porto di Marina di Carrara, nei giorni scorsi aveva fatto sapere che “sono iniziate le operazioni di ispezione per individuare le zone di accesso e permettere la rimozione del carburante a bordo”. L’attenzione è concentrata sul fianco sinistro dell’imbarcazione, sia nella parte emersa che sommersa, per verificare le condizioni dello scafo e accelerare il travaso del carburante. Secondo la Capitaneria al momento non si registrano fuoriuscite di carburante, anche grazie alla tempestiva installazione di panne galleggianti e assorbenti.
Il sindaco di Massa, Francesco Persiani, ha espresso cauto ottimismo: “La situazione è sotto controllo. È positivo che la nave non abbia falle e che la sua struttura sia in ordine. Il serbatoio principale è stato raggiunto e il gasolio potrebbe essere aspirato attraverso il passo d’uomo. Sul pontile sono già state predisposte le tubazioni e i mezzi sono pronti a intervenire”.
Il primo cittadino ha inoltre fornito aggiornamenti sulla stabilità del pontile, precisando che “gli accertamenti sono in corso. Abbiamo effettuato ispezioni sia sopra che sotto la struttura e stiamo attendendo la relazione dell’ingegnere strutturista, che sta acquisendo la documentazione necessaria. Inoltre, stiamo aspettando l’autorizzazione per effettuare prove di carico sul pontile, che sarebbero fondamentali per le operazioni di aspirazione del carburante. Occorre garantire che tutto avvenga in sicurezza, ma il nostro obiettivo è evitare tempi morti e procedere senza soluzione di continuità”.
Nonostante la situazione appaia sotto controllo la priorità è evitare il rischio di sversamenti, specie in caso di peggioramento meteo. La Guardia Costiera ha richiesto immagini satellitari per monitorare l’ambiente e prevenire danni ecologici. “Fin dall’inizio abbiamo posto grande attenzione agli aspetti ambientali, con il supporto di sommozzatori, unità navali e il coordinamento tra tutte le istituzioni” ha ribadito il comandante Pisino.
Il piano di intervento prevede, una volta terminato lo svuotamento del carburante, la valutazione della stabilità dello scafo e la possibilità di rimorchiare la nave in un’area sicura.
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Sono iniziate nella mattinata di martedì 4 febbraio le ispezioni sulla nave Guang Rong, il cargo incagliatosi la sera del 28 gennaio sulla costa di Marina di Massa durante un’intensa mareggiata. pic.twitter.com/ewctgqcKj3
— Local Team (@localteamit) February 4, 2025