Retromarcia (quasi totale) di Confitarma sul rimorchio portuale a Ravenna
L’associazione confindustriale si rimangia le critiche al bando romagnolo: l’assetto normativo che disciplina l’assegnazione del servizio va bene come è

Che la nota diffusa da Confitarma sulla gara per il rimorchio portuale a Ravenna potesse scuotere era nelle cose, ma, a un mese e mezzo di distanza, gli effetti paiono da sisma più che da assestamento.
Se a fine dicembre l’associazione confindustriale degli armatori era intervenuta a criticare (con l’Autorità di sistema portuale romagnola, malgrado la stazione appaltante fosse la Capitaneria di porto) la struttura del bando, mettendo nel mirino un pilastro del sistema di aggiudicazione del servizio quale è la limitazione (ai tempi di espletamento della procedura) della proroga all’incumbent, ora invece l’associazione con una nota stampa “intende confermare pubblicamente la piena condivisione dell’attuale assetto normativo”, che “garantisce un sistema equilibrato ed efficiente, favorendo la qualità del servizio di rimorchio portuale a garanzia di elevati standard di sicurezza”.
In particolare Confitarma evidenzia che con la circolare ministeriale che dal 2013 regola la materia “l’organizzazione del servizio stabilita dal Regolamento in vigore alla scadenza della precedente concessione (in termini di flotta e copertura giornaliera di servizio) è da considerarsi idonea a rispondere ai requisiti minimi di partecipazione anche per il periodo previsto dalla gara, salvo l’eventuale variazione del servizio per incremento o diminuzioni del traffico peraltro già disciplinata dalla circolare ministeriale del 19 marzo 2019”.
Sicché, prosegue la nota, “la circolare ministeriale, laddove correttamente applicabile, è dunque riconosciuta da Confitarma come strumento pienamente idoneo a gestire le gare, assicurando la contendibilità, senza la necessità di alcuna ulteriore verifica fattuale in merito a ribassi o riduzioni tariffarie attese”.
Secondo quanto ricostruito da SHIPPING ITALY l’intervento di fine dicembre avrebbe fatto alzare più di un sopracciglio e diverse cornette telefoniche fra gli associati di Confitarma, in particolare quelli della consorella Assorimorchiatori, peraltro già obtorto collo ‘dimagrita’ significativamente col recente addio dell’ex gruppo Rimorchiatori Riuniti di Genova, passato, sotto le insegne Medtug (Msc), ad Assarmatori. Troppo ardita la mossa su Ravenna perché capace di far vacillare le fondamenta del settore, tanto più in un panorama associativo di grande instabilità come quello attuale.
A questo scenario, quindi, andrebbe ascritto il dietrofront odierno. Anche se, va detto, pure in questa occasione, pur con toni generici ed ipotetici, Confitarma non ha rinunciato a ventilare un riassetto del sistema: “Qualora, nel futuro, dovesse emergere l’esigenza di aggiornare la suddetta circolare, Confitarma fornirà, come sempre, il proprio costruttivo contributo assieme alle Associazioni degli erogatori del servizio di rimorchio, coordinandosi con le aziende associate e nel rispetto dei criteri di trasparenza e della massima efficienza del settore”.
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