L’Europa si prepara a finanziare la costruzione di navi per riparare i cavi sottomarini danneggiati
L’Italia potrebbe essere in prima linea grazie ad aziende come Prysmian e come Vard (Fincantieri) che, rispettivamente, gestiscono e costruiscono i mezzi richiesti

L’Unione europea sta valutando un’iniziativa pubblico-privata del valore di “centinaia di milioni” di euro per acquistare navi in grado di riparare rapidamente i cavi sottomarini in caso di danni o sabotaggio. “Stiamo discutendo ora con gli stati membri su quale sarebbe l’importo necessario” ha affermato Henna Virkkunen, vicepresidente esecutivo della Commissione europea per la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia, a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco. “Quando si tratta di sicurezza, vediamo che c’è un urgente bisogno di agire”.
Negli ultimi mesi si è verificata una serie di incidenti nel Mar Baltico in cui i cavi delle telecomunicazioni e dell’energia elettrica stesi sul fondale marino tra i paesi dell’Ue sono stati danneggiati dalle navi di passaggio. Sebbene non sia chiaro se queste interruzioni siano state accidentali o intenzionali, questo trend ha spinto l’Europa a concentrarsi sulla resilienza delle sue infrastrutture, anche potenziando la flotta navale da adibire alle riparazione dei cavi del continente.
I cavi sottomarini trasportano connessioni internet ed elettriche attraverso paesi e continenti e la loro perdita può causare interruzioni ai servizi digitali, tra cui l’accesso al web e i pagamenti, e costringere i provider di telecomunicazioni a reindirizzare il traffico. Oltre il 95% del traffico dati globale passa attraverso cavi sottomarini secondo l’International Cable Protection Committee.
I cavi stessi sono spessi quanto un tubo da giardino e possono essere esposti a danni, da eventi naturali come terremoti, incidenti come pescherecci che trascinano attrezzature sul fondale marino e da sabotaggi appositamente studiati. Il settore si affida a una piccola flotta di navi di riparazione obsolete, con meno di 100 unità per coprire tutto il mondo. La compagnia telefonica francese Orange SA ha varato una nuova nave nel 2023 del valore di 50 milioni di euro.
La campagna di acquisto di navi sarebbe “in gran parte una partnership pubblico-privata”, con l’Unione Europea, i singoli paesi e le compagnie di telecomunicazioni che probabilmente contribuiranno. “Tutti devono partecipare” ha detto Virkkunen.
I fondi necessari da parte dell’Ue saranno riassegnati dal bilancio esistente, dato che il prossimo bilancio non sarà implementato prima del 2028. Maggiori dettagli su questo piano d’azione saranno resi noti dalla Commissione europea nel corso delle prossime settimane.
Una delegazione della Commissione si recherà la prossima settimana in Finlandia, Paese d’origine di Virkkunen, uno degli Stati membri maggiormente colpiti dai danni ai cavi, mentre l’Europa si prepara a pubblicare tre documenti riguardanti le strategie di difesa, sicurezza interna e preparazione.
L’Italia in questo campo può vantare sia una società come Prysmian, specializzata proprio nella posa di cavi sottomarini grazie a una flotta di 8 navi, sia Vard, controllata di Fincantieri, ovvero i cantieri navali specializzati nella progettazione e costruzione di questi mezzi altamente tecnologici. Proprio Vard recentemente ha consegnato a Prysmian la nuovissima nave posacavi Monna Lisa.
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