Usb suona l’allarme in porto a Livorno sulle “gravi difficoltà di Alp”
Il sindacato ha aperto lo stato di agitazione dopo essere venuto a conoscenza che la società verte in un momento di grave difficoltà economica a causa di mancati pagamenti di centinaia di migliaia di euro per chiamate già effettuate

Nel porto di Livorno va in scena l’apertura dello stato di agitazione sindacale dei lavoratori di Alp (Agenzia per il Lavoro). Quest’ultima, impresa autorizzata ex.art.17 L.84/94 comma 5 nel porto di Livorno, è stata costituita nel giugno del 2013 dalle principali imprese operanti nel porto con (allora) la partecipazione maggioritaria della ex Autorità Portuale di Livorno e opera fornendo manodopera temporanea specializzata a tutte le imprese avvalendosi sia del proprio personale diretto che del personale somministrato.
Una nota del sindacato Usb informa che “l’Rsu di Alp, dopo aver incontrato i vertici aziendali e dopo un incontro avuto con il Segretario Generale e con i Dirigenti dell’Ufficio del Lavoro Portuale dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale esprime una seria e profonda preoccupazione per il futuro dei Lavoratori e per le loro famiglie”.
Entrando più nel dettaglio aggiunge: “Siamo venuti a conoscenza che la società verte in un momento di grave difficoltà economica a causa dei mancati pagamenti di centinaia di migliaia di euro per chiamate già effettuate nei mesi precedenti da parte di un cliente e socio di Alp”. Il nome del cliente non viene specificato ma, secondo quanto appreso da SHIPPING ITALY, si tratterebbe di Seatrag.
“Come ci ripetiamo ormai da mesi, e come avevamo sottolineato nell’ assemblea pubblica convocata dalla nostra Segreteria Sindacale il 5 novembre del 2024 – scrive il sindacato Usb – era solo questione di tempo affinché le gravi e antiche criticità dell’ organizzazione del lavoro portuale nello scalo livornese riproponessero le solite vecchie dinamiche di cui ciclicamente ormai vive da sempre il nostro porto.
Criticità che periodicamente ricadono sugli articoli 16, gli appaltatori di lavoro e a caduta anche per l’articolo 17, che come in questo caso e come già vissuto e sopportato da noi Lavoratori nel 2013, dove Alp affittò da Agelp il ramo d’azienda per poter operare in quanto Agelp stava chiudendo a causa di mancate riscossioni per circa 800.000 euro”.
La nota del sindacato aggiunge poi che “se Alp non si trova ancora in questa situazione è solamente perché c’è stata una ricapitalizzazione di una moderata cifra da parte dei soci, al di fuori del socio debitore che ha mancato anche nella ricapitalizzazione, e soprattutto grazie alla possibilità di avvalersi di fondi pubblici per le mancate chiamate che sono a disposizione grazie al pluri-rinnovo del Decreto Legislativo n^ 199 del 2020, creato per l’emergenza Covid, prorogato per tutti gli articoli 16 e 17 della legge 84/1994 di tutto il paese”.
Vista quindi “la messa a rischio della tenuta societaria”, con “la conseguente ricaduta sui 70 Lavoratori di Alp e sulle loro famiglie, visto anche nel complesso che l’autorizzazione di Alp scadrà a giugno e che siamo prossimi alla pubblicazione di un bando di gara per il nuovo soggetto ai sensi dell’articolo 17, il tutto in un momento delicato in quanto c’è anche la scadenza del mandato del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, e che siamo già in ritardo con l’erogazione degli stipendi del mese precedente, abbiamo quindi valutato e deciso in assemblea di aprire lo stato di Agitazione Sindacale”.
I portuali ricordano alla città e a tutta la comunità portuale “che siamo gli stessi lavoratori del 2013, quindi siamo ben memori delle ‘soluzioni’ che ci venivano promesse ai tempi e che sono state messe in campo ma che purtroppo furono soltanto placebo; tanto che oggi dopo 12 anni, dopo che nessuno ha messo in piedi riforme strutturarli sull’organizzazione del lavoro in porto, hanno portato di nuovo uno degli articoli 16 e l’articolo 17 del porto di Livorno in queste pessime condizioni economiche”.
La preoccupazione di Usb è anche per i dipendenti del socio debitore (ovvero di Seatrag, ndr) “in quanto non sappiamo se siano a conoscenza delle condizioni della propria azienda”.
La nota del sindacato conclude dicendo: “Ci preme sottolineare che, vista la prossimità della pubblicazione del bando per l’aggiudicazione del soggetto ai sensi dell’articolo 17, questa nuovo assetto che si vuol dare al porto sia l’unica soluzione percorribile per sistemare una volta per tutte l’organizzazione del Lavoro. È sicuramente l’occasione per risanare quel divario di lavoratori che è stato messo in evidenza anche nel documento ‘Organico Porto’ pubblicato mesi fa dall’Autorità di Sistema locale; nel quale si evidenziava lo squilibrio nel numero di lavoratori tra articoli 16 e il 17 nel porto di Livorno rispetto agli altri porti d’Italia”.
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