All’Autorità Portuale competenze e gestione di binari e ferrovie del porto di Ravenna
L’accordo porterà un ulteriore sviluppo del traffico ferroviario intermodale. Garantiti maggiore efficientamento e semplificazione della gestione di raccordi e dei nuovi allacci
I binari del porto di Ravenna passano da Rfi alla locale port authority. A questo proposito è stato sottoscritto dal presidente dell’Autorità Portuale, Daniele Rossi, e dal direttore della Direzione Operativa Infrastrutture Territoriale Bologna di Rete Ferroviaria Italiana, Filippo Catalano, il Protocollo di intesa che porterà l’Adsp a essere il gestore unico delle manovre ferroviarie all’interno dello scalo.
La firma del protocollo rappresenta un passaggio epocale per il porto di Ravenna che, spiega l’ente, pone le basi per un ulteriore sviluppo del traffico ferroviario intermodale. Il protocollo prevede che “l’Autorità Portuale diventi l’interlocutore unico per terminal portuali e operatori ferroviari e che si occupi di tutte le attività necessarie per l’utilizzo dei binari e del sistema dei raccordi ferroviari all’interno del porto”.
A Ravenna questa infrastruttura è costituita dalle due dorsali ferroviarie dei nuovi scali merci in sinistra e destra Canale Candiano ed estesa per quasi 30 km di binari. Rimarranno in carico a Rfi la manutenzione straordinaria e gli investimenti in nuove infrastrutture mentre l’autorità Portuale si occuperà della gestione ordinaria e dei rapporti con i terminal collegati alla ferrovia. Dal punto di vista operativo il gestore delle manovre ferroviaria in porto rimarranno le società Mercitalia Shunting & Terminal insieme a Dinazzano Po in virtà di un contratto di 5 anni siglato nel 2023.
Negli ultimi anni i volumi delle merci trasportate su ferrovia in import/export nel porto di Ravenna sono aumentati fino ad arrivare a rappresentare di media il 13,5 % del totale complessivo delle merci movimentate con un numero di oltre 8.000 treni all’anno. Risultati che hanno portato lo scalo romagnolo al secondo posto in Italia per trasporto merci su ferrovia. L’obiettivo prefissato dall’Unione Europea è quello di trasferire su ferrovia entro il 2030 il 30% del totale complessivo di merci movimentate.
“Per quanto riguarda Ravenna si sta consolidando negli ultimi mesi la domanda crescente da parte del mercato e tutti i terminalisti del porto hanno significative previsioni di crescita, anche per le nuove prospettive di sviluppo dei traffici legate ai progetti di potenziamento dello scalo in corso di realizzazione. Sono previsti, oltre a nuovi investimenti da parte degli operatori per l’utilizzo della ferrovia, cinque nuove domande di collegamento ferroviario che porteranno la maggioranza dei terminal ad avere un proprio raccordo ferroviario interno” è scritto in una nota della port authority, secondo la quale il nuovo assetto operativo permetterà di gestire in maniera più efficiente la dorsale ferroviaria portuale.
“Si tratta di una firma storica per l’Autorità Portuale e per il porto di Ravenna” dichiara il presidente dell’Autorità Portuale di Ravenna, Daniele Rossi. “Una scelta strategica per il futuro del nostro porto che ci pone difronte a nuove responsabilità di gestione ma punta sullo sviluppo del traffico intermodale con determinazione per rendere il nostro porto un luogo sempre più moderno e decarbonizzato. Ringrazio tutti gli operatori che hanno intrapreso questo percorso insieme all’Autorità Portuale”.
“L’assegnazione all’Autorità di Sistema Portuale del ruolo di Gestore Unico Comprensoriale ferroviario permetterà di accompagnare la crescita della quota di traffico merci ferroviario dell’area portuale di Ravenna, ha aggiunto il direttore della Direzione Operativa Infrastrutture Territoriale Bologna di Rfi, Filippo Catalano. Il percorso non è stato semplice e serviranno ancora alcuni mesi per definire il passaggio completo delle competenze, ma è indubbio che questo Protocollo garantirà un maggiore efficientamento e una semplificazione della gestione dei raccordi e delle richieste di nuovi allacci all’interno del porto di Ravenna”.
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