Gioia Tauro si allarga e approfondisce per accogliere sempre più navi Ultra Large
Per inseguire il gigantismo navale lo scalo si prepara a ripescare da un cassetto un progetto del 2009 finalizzate ad ampliare la porta d’accesso dello scalo

L’approfondimento dell’intero canale portuale, l’allargamento dell’imboccatura del porto (da 285 a 400 metri), nuove banchine per i traffici ro-ro e il futuro bacino di carenaggio sono quattro degli interventi principali che il porto di Gioia Tauro si prepara a realizzare per accogliere navi di dimensioni e portata sempre maggiori. Il gigantismo navale trova terreno fertile nello scalo calabrese.
Questo è quanto emerso in occasione della visita del viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Edoardo Rixi, nell’ambito del tour che il rappresentante dell’esecutivo ha in corso in vari scali italiani per definire anche le nomine dei prossimi presidenti di Autorità di sistema portuale.
Il viceministro a Gioia Tauro ha annunciato le possibili soluzioni ai problemi che investono lo scalo calabrese, a cominciare dalla direttiva europea Ets che in Mediterraneo rischia di penalizzare i porti della sponda sudeuropea. A questo proposito Rixi ha detto che sono allo studio incentivi o ristori alle compagnie di navigazione che scalano i porti italiani e che evitano il trasloco degli approdi verso gli scali africani sui quali non si applica la direttiva sulle emissioni delle navi con combustibile da carbon fossile.
Sull’altro tema caldo relativo alla gestione delle aree contese tra Corap e Autorità di Sistema portuale, il viceministro ha anticipato che presto si arriverà a una soluzione condivisa by-passando la vertenza giudiziaria in atto. Questo, secondo quanto annunciato, consentirà l’espansione del terminal container che Medcenter Container Terminal (Gruppo Msc) vuole portare entro pochi anni anche a superare gli otto milioni di Teu movimentati annualmente (nel 2024 sono stati sfiorati i 4 milioni di Teu, +11% rispetto al 2023).
Nel corso dell’incontro con Rixi, il presidente della locale port authority, Andrea Agostinelli, ha fatto il punto sull’intero percorso di infrastrutturazione dello scalo, soffermandosi nella illustrazione delle opere completate e di quelle in corso d’opera.
Tra gli obiettivi raggiunti ha menzionato “il completamento della viabilità portuale che ha assicurato il pieno sviluppo della intermodalità interna allo scalo, attraverso la realizzazione del Ponte De Maria, necessario a garantire lo scorrimento della rete ferroviaria portuale che collega il gateway ferroviario, realizzato secondo gli standard europei e perfettamente funzionante attraverso i suoi sei fasci di binari da 750 metri.
A luglio scorso, invece, è stata inaugurata la banchina di Ponente, propedeutica alla futura installazione del bacino di carenaggio.
Tra le altre infrastrutture completate Agostinelli ha elencato anche la struttura polifunzionale di ispezione frontaliera PCF e gli alloggi di servizio della Capitaneria di porto. Oltre a ciò, con lo sguardo rivolto alle opere in corso e strategiche per l’ulteriore sviluppo dello scalo, una menzione particolare l’hanno avuta i lavori di elettrificazione della banchina di Levante per i quali, attraverso fondi Pnrr, sono stati stanziati 66 milioni di euro.
Tra presente e immediato futuro il presidente dell’Adsp ha illustrato i progetti di ristrutturazione delle banchine Ro-Ro nel tratto E e la realizzazione del banchinamento a tergo del II Ro-Ro.
Per consolidare una delle peculiarità dello scalo di Gioia Tauro, ovvero quella di essere stato finora l’unico porto in Italia capace di ricevere le mega portacontainer grazie alla profondità dei suoi fondali, “attraverso un finanziamento di 50 milioni di euro si procederà all’approfondimento dell’intero canale portuale. Mentre, tra i progetti lungimiranti, che puntano a garantire il primato di Gioia Tauro per ulteriori 50 anni”, Agostinelli ha riesumato “l’allargamento dell’imboccatura del porto, da 285 a 400 metri, fondamentale ad assicurare l’ingresso in sicurezza delle navi di futura generazione, caratterizzate dal fenomeno del gigantismo navale”. A questo fine un progetto di allargamento la port authority calabrese lo ha in un cassetto dal 2009 ma andrà ora aggiornato e rivisto per renderlo compatibile con le previsioni di sicurezza e normative nel frattempo intervenute.
Non ultimo, tra i risultati raggiunti, il vertice dell’Adsp calabrese la disponibilità di nuove aree, adiacenti all’imboccatura portuale, da attrezzare a zona deposito al servizio della costruzione del Ponte sullo Stretto.
N.C.
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