Con la ripresa di Suez atteso un netto calo della domanda di stiva container Asia – Europa
Secondo Sea-Intelligence questo potrà variare da un -70% al -10% settimanale, a seconda della rapidità del ritorno alla normalità

L’aumento della domanda di trasporto via mare che si è osservato nel 2024 sul trade Asia – Europa, nella misura del +8,5%, è frutto in parte del dirottamento delle navi al largo del Sudafrica e depurato dall’impatto di questo fattore sarebbe quindi minore.
Lo evidenzia uno degli ultimi report di Sea-Intelligence, secondo il quale – considerando una crescita dei transit time di 7-14 giorni per effetto delle deviazioni delle rotte dal Mar Rosso e da Suez in conseguenza degli attacchi degli Houthi – l’aumento ‘netto’ si assesterebbe su un più basso +4,5-+6,5%.
In altre parole, l’allungamento delle supply chain – secondo la società di consulenza – ha inciso per circa 2-4 punti percentuali sulla crescita della domanda di trasporto via mare di container riscontrata lo scorso anno (o di 2,9 punti percentuali ipotizzando un aumento medio dei transit time di 10 giorni).
E’ pertanto lecito attendersi che una ripresa ai passaggi delle navi per il Mar Rosso e il canale di Suez, quando avverrà, porterà con sé un calo della domanda della stessa entità. Di fatto, il ritorno alla normalità frenerà l’import di merce per evitare l’accumularsi di scorte; resta però da capire quale sarà l’intervallo temporale su cui questo fenomeno si dispiegherà.
Secondo Sea-Intelligence, nello scenario “irrealisticamente rapido” di una fase transitoria di due settimane, si assisterebbe a un crollo (-70% anno su anno) dei volumi trasportati settimanalmente in questo periodo. Di contro, nel caso in cui la transizione dovesse richiedere 12 settimane, la flessione sarebbe di circa il 10% settimanale, spalmata però appunto su un intervallo di circa 3 mesi.
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