Grimaldi (Alis): “In 12 anni solo il 9% dei ricavi dell’Ets speso per la lotta ai cambiamenti climatici”
Dal palco di LetExpo lanciata una nuova richiesta di portare a 100 milioni di euro annui gli stanziamenti per Sea Modal Shift e Ferrobonus

Verona – Con la consueta passerella di molti esponenti dell’attuale Governo e delle istituzioni locali, a Verona si è aperta la fiera LetExpo organizzata da Alis, l’Associazione della logistica per l’intermodalità sostenibile presieduta da Guido Grimaldi.
Diversi sono stati i messaggi lanciati durante la sessione di apertura fra cui, ovviamente, largo spazio è stato dato alla richiesta di contributi pubblici al mondo della logistica e dei trasporti alle prese con criticità importanti a livello internazionale.
“Molti soci hanno lavorato con determinazione per conquistare nuovi mercati, rafforzando il ruolo dell’Italia come hub strategico anche per Cina, Africa e Turchia. Ed è proprio per questo che l’Italia deve fare un deciso salto in avanti su due fronti: quello della produttività della nostra industria e quello infrastrutturale” ha detto Grimaldi. Che ha poi ricordato come “il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sta finanziando 112 opere prioritarie per un valore degli investimenti di quasi 132 miliardi e, oltre a questi importanti progetti, auspichiamo che si acceleri: sulla riforma dei porti per garantire competitività ed attrattività dei nostri scali; sull’implementazione del Piano Nazionale della Logistica che mira a sostenere la digitalizzazione e l’integrazione efficiente di porti e interporti”.
Il numero uno di Alis non ha mancato di evidenziare che il settore “affronta anche grandi ostacoli e, nonostante gli imponenti finanziamenti europei, gli sforzi appaiono ancora insufficienti rispetto alle reali esigenze di aziende e cittadini. Sappiamo che l’applicazione al solo settore marittimo della Direttiva EU-ETS e del Regolamento Fuel-EU Maritime sta danneggiando in particolare i consumatori finali. Da tempo – ha aggiunto – evidenziamo come tali misure siano anacronistiche rispetto al contesto attuale, poiché lo shipping mondiale incide solo sul 2,5% delle emissioni globali, e creino distorsioni della concorrenza modale”. È dunque urgente, secondo Grimaldi, un confronto con la nuova Commissione Europea per ridefinire le regole del gioco, “in modo da favorire una transizione ecologica equa e sostenibile”.
Il manager e armatore partenopeo ha pure riconosciuto durante il suo discorso che “il Governo ha annunciato lo studio di incentivi o ristori alle compagnie di navigazione che scalano i porti italiani e che evitano l’approdo verso altri scali extra-europei. Ciò è avvalorato da un dato importante: negli ultimi 12 anni, solo il 9% dei ricavi delle aste sulle emissioni è stato speso per la lotta ai cambiamenti climatici”.
Ecco perché il vertice di Alis ha ancora una volta evidenziato come “uno dei punti chiave per il futuro del nostro settore è l’implementazione di incentivi come il Sea Modal Shift e il Ferrobonus, che dimostrano quanto il trasporto intermodale sia realmente competitivo rispetto alla modalità tutto strada producendo benefici tangibili per lo Stato, il mercato e la società. Con 100 milioni annui per il Sea Modal Shift e il Ferrobonus, l’impatto sul bilancio dello Stato sarebbe solo dello 0,01%, ma le emissioni di CO2 diminuirebbero fino a 8,2 milioni di tonnellate, il doppio di oggi, con grandi benefici per la salute di tutti”.
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