Attese in rada e criticità operative, Psa Genova Pra’ corre ai ripari
Accordo con le Rsu per fronteggiare accentuazione dei picchi e ritardi nelle schedule delle navi (oltre l’85%): modifiche a flessibilità, incentivazione del lavoro sabatino (su base anagrafica) e ricorso a gruisti Culmv

Il tema delle crescenti difficoltà operative nell’attività terminalistica conseguenti ai significativi e repentini cambiamenti verificatisi nel traffico containeristico del Mediterraneo, descritto da SHIPPING ITALY nelle ultime settimane con particolare riferimento al più importante terminal gateway italiano, il Psa Genova Pra’, è sempre più sentito.
A testimoniarlo è un accordo appena sottoscritto dal concessionario con le proprie Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie), col quale si interviene a modificare le regole che, nell’ambito del contratto integrativo aziendale, disciplinano flessibilità e assenze retribuite. Nelle premesse si fa riferimento infatti a due fattori che hanno comportato nell’ultimo anno una “radicale evoluzione” delle caratteristiche del lavoro operativo.
Il primo è la “accentuazione della dinamica dei picchi/flessi determinata dall’aumento di carico delle navi coerente alla loro accresciuta dimensione e che ha portato ormai concentrazione di esigenze di operatività”; a questo s’aggiunge l’accentuata “presenza di megaships”. Il secondo attiene al crescente fenomeno della “riduzione della fedeltà alle previsioni di arrivo dei servizi che si concretizza in una percentuale di fedeltà alla schedula contrattuale che non raggiunge il 15%”. Quasi nove navi su dieci, cioè, arrivano al di fuori della finestra prevista.
Nel documento Psa sottolinea come si tratti di “fattori oggettivi e derivanti da dinamiche del tutto fuori da una possibilità di controllo del Terminal”, che “mettono a dura prova la nostra capacità operativa, riducendo conseguentemente la nostra capacità produttiva sia in termini quantitativi che qualitativi, con un impatto negativo quindi anche sugli elementi di variabile retributiva presenti nella contrattazione integrativa”.
Da qui il ricorso all’accordo di cui sopra. Il contenuto è estremamente tecnico, ma in estrema sintesi si ridurranno le possibilità per i lavoratori con minore anzianità di ricorrere agli istituti che regolano le assenze retribuite e, per affrontare il “fattore di criticità insito nelle disponibilità dei turni operativi per il sabato”, si introduce un meccanismo di premialità del lavoro sabatino crescente in relazione all’anzianità lavorativa.
“Nel corso degli anni abbiamo inserito negli accordi integrativi delle norme di vivibilità che consentono l’accesso a varie forme di assenza retribuita oltre le ferie e allargando le possibilità di assenza contemporanea per squadra per quella giornata. Queste norme erano nate per rispondere a esigenze della componente anziana della forza lavoro. Comprensibilmente. Ma adesso abbiamo riaperto una politica di assunzioni e questa facoltà per tutti ha generato due effetti negativi: scarsa presenza; con la digitalizzazione dei giustificativi (app) arrivano i giovani prima degli anziani che non trovano così slot disponibili” sintetizzano fonti vicine all’azienda a SHIPPING ITALY.
Da evidenziare inoltre come l’accordo riveli in premessa che da parte di Psa “è in corso uno studio sulla organizzazione operativa che ha come finalità l’ottimizzazione della gestione delle risorse nei cicli operativi e che di conseguenza coinvolge anche il fornitore Art. 17”. Sui rapporti con la Culmv del resto entra anche il merito dell’accordo, con un ampliamento della facoltà per il terminalista di ricorrere ai suoi gruisti, in parallelo alla prosecuzione dell’attività di formazione di gruisti interni per incrementarne il numero a 132.
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