Container Trade Statistics: prosegue la robusta domanda di trasporto container via mare
I volumi crescono, ma il tasso d’utilizzo delle stive cala, complice il capodanno cinese anticipato: secondo Sea Intelligence è questa la chiave della riduzione dei noli in atto da gennaio

Il traffico globale di container sta continuando la sua crescita.
Secondo i dati di Container Trade Statistics, infatti, alla fine di gennaio aveva raggiunto i 15,4 milioni di teu, una crescita del 5,8% su base annua. Utilizzando questi dati, Sea Intelligence ha calcolato che i Teu*miglia globali, rettificati a seconda della distanza nautica percorsa, sono cresciuti dell’8,1% a gennaio, impegnando una maggiore capacità delle stive, così come è cresciuto fortemente, del 12,9%, il traffico containeristico head-haul (cioè quello afferente il segmento principale di un servizio, ad esempio l’Asia-Europa nell’ambito di un loop che prevede il ritorno in Asia).
Secondo l’analista britannico i tassi di crescita dei Teu*miglia sono stati ancora più elevati in tutti i mesi del 2024, oltre il 20%, ma ciò era dovuto al reindirizzamento dei servizi container da Suez al round-Africa a causa della crisi del Mar Rosso e quindi non imputabile a un puro fattore di domanda. Gennaio 2025, invece, è il primo mese con un confronto anno su anno alla pari, a parità cioè di deviazione sul periplo dell’Africa, quindi la crescita dell’8,1% annuo riflette la domanda di container reale, rettificata per la distanza. Detto questo, il cambio di tempistica del Capodanno cinese implica che le cifre di gennaio dovrebbero sempre essere considerate con cautela.
Un altro modo per valutare la forza del mercato, osserva Sea Intelligence, è guardare all’utilizzo della capacità. Le misure di utilizzo attenuano in qualche modo l’effetto del Capodanno cinese, poiché i vettori hanno già adattato il loro network per rispondere al previsto calo stagionale del capodanno nella domanda di container. Sulle rotte Asia-Europa, infatti, l’utilizzo a livello mensile è sceso già a gennaio 2025, mentre questo calo in genere inizia solo dopo il Capodanno.
Questa è probabilmente una parte della spiegazione del calo delle tariffe spot su questa rotta commerciale verificatosi a gennaio, calo che di solito si verifica più avanti.
Su Asia-Nord America, c’è un chiaro rafforzamento dell’utilizzo a gennaio. Queste linee hanno anche visto le tariffe spot mantenersi più a lungo rispetto ad Asia-Europa, dando credito all’idea che un utilizzo inferiore sia uno dei fattori alla base del calo anticipato delle tariffe spot Asia-Europa. In Europa e Nord America, invece, si è registrato un forte calo dell’utilizzo a gennaio, ma curiosamente senza un calo significativo dei tassi spot, almeno non ancora.
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