Nuovo Prp di Genova: l’Adsp compie un passo in avanti mentre Schenone replica a Rixi
Palazzo San Giorgio ha aggiudicato (per 135 mila euro) alla torinese Avventura Urbana Srl un percorso di informazione e ascolto per favorire il confronto con comunità locali, imprese e operatori

L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale annuncia l’avvio di un percorso di partecipazione e informazione per l’aggiornamento dei Piani Regolatori Portuali dei due scali di Genova e Savona-Vado “con l’obiettivo – fa sapere l’ente – di dotare gli scali di strumenti pianificatori idonei a sostenere e coniugare sviluppo e sostenibilità”.
“I piani vigenti, redatti rispettivamente nel 2001 e nel 2005, necessitano infatti di una nuova edizione per rispondere in modo più efficace alle trasformazioni attese in campo economico, tecnologico e ambientale” si legge in una nota di palazzo San Giorgio, che poi aggiunge: “A seguito della definizione degli indirizzi di sviluppo nel Documento di Programmazione Strategica di Sistema, l’Adsp sta elaborando gli schemi dei nuovi piani attraverso indagini e valutazioni di tipo tecnico e scientifico supportate anche da esperti di settore che hanno approfondito, in particolare, tematiche di tipo ingegneristico, trasportistico, urbanistico e ambientale”.
Parallelamente l’Autorità di sistema portuale fa sapere di avere “altresì deciso di impegnarsi in un percorso di informazione e ascolto per favorire il confronto con comunità locali, imprese e operatori del settore avvalendosi del supporto di una società di consulenza specializzata come Avventura Urbana Srl”. Il bando in questione, da 135mila euro oltre a Iva (appena sotto la soglia dei 140mila oltre la quale occorrerebbe indire una gara), è stato quindi aggiudicato alla società torinese già protagonista del dibattito pubblico sul progetto della nuova diga foranea tenuto nel gennaio 2021, nel cui staff risultano fra gli altri l’ex commissario per il Terzo valico Iolanda Romano e i partner della società di pubbliche relazioni Comin & Partners, Lelio Alfonso e Stella Teodonio.
“Inizialmente il lavoro – precisa ancora la port authority – si concentrerà sulla definizione del processo e degli strumenti di comunicazione e partecipazione, elementi chiave per un successivo dialogo trasparente e costruttivo. Gli incontri pubblici e le attività di consultazione si svolgeranno entro l’estate, coinvolgendo le comunità territoriali, economiche e sociali interessate per raccogliere contributi e affinare le strategie di sviluppo”.
Il Contrammiraglio Massimo Seno, commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, ha dichiarato “la redazione dei nuovi Piani Regolatori Portuali è un passaggio cruciale per il futuro dei nostri scali. Una pianificazione attenta e responsabile è essenziale per coniugare crescita economica, sostenibilità e sviluppo territoriale. Il coinvolgimento delle comunità locali e degli stakeholder è fondamentale per garantire che il porto continui a essere un motore di sviluppo per il territorio”.
A proposito del prossimo Piano regolatore portuale di Genova e Savona, si registra una dura replica inviata da Giulio Schenone (azionista di Psa) che alla posizione espressa dal viceministro Rixi ha voluto replicare (a titolo personale) dicendo: “La litigiosità ‘amministrativa’ non è una peculiarità esclusiva del nostro sistema portuale, ma è una caratteristica comune in tutte le realtà portuali italiane. Un esempio su tutti è Livorno, dove probabilmente i ricorsi amministrativi (o alla Procura della Repubblica) sono addirittura più frequenti. Questo, però, non vuole essere né un alibi né una giustificazione, ma una semplice constatazione: la litigiosità fa parte del sistema portuale italiano e non solo”.
In merito alle spiegazioni di Rixi per cui la nomina di un nuovo presidente è di fatto soggetta alla pace (legale) fra Psa e Spinelli, con tutto ciò che ne consegue in termini di ritardi nella presentazione del Piano Regolatore Portuale, Schenone ricorda che “il Prp vigente risale al 2001 e non è ancora stato completato nella sua interezza, il che dimostra la lentezza del processo di pianificazione e di relativa esecuzione. Nel frattempo, sono stati proposti (da parte privata) diversi tentativi di concepire una programmazione nuova e più adatta ai tempi, come – ad esempio – il Libro Bianco di Confindustria (risalente al marzo 2022) che suggeriva alcune alternative. La fase di commissariamento dell’Autorità di Sistema Portuale risale a settembre 2023 ed è stata causata da motivazioni ben lontane dalla questione dei ricorsi amministrativi. La dimissione dell’allora Presidente per assumere altri incarichi non ha nulla a che vedere con il numero dei contenziosi dell’epoca. Voglio anche ricordare – aggiunge l’imprenditore – che, di fronte alle molteplici sollecitazioni da parte di tutti gli operatori del settore, ci venne spiegato che la riforma era ‘imminente’ e che bastava aspettare poco tempo per la nomina di un nuovo presidente con pieni poteri”.
Nelle sue conclusioni Schenone evidenzia che “la partita delle nomine dei nuovi Presidenti delle Adsp è una partita ‘nazionale’, da mesi incagliata nei meandri del più classico manuale Cencelli” e ritiene “utile sottolineare che, in molti casi (e a mio modesto avviso, soprattutto in questo) è la politica stessa che finisce per bloccare il sistema portuale. Affermare che siano stati necessari due Commissari, e non uno solo, per affrontare le controversie in porto è un modo per fuggire dalle proprie responsabilità. Spetta infatti alla politica garantire un quadro di indirizzo chiaro, all’interno del quale i privati possano fare i propri investimenti e portare avanti i propri business plan. Affermare che non si nomina il Presidente della nostra AdSP a causa del clima ricco di contenziosi e dei ‘lupi’ che imperversano in porto è palesemente fuorviante”.
Di fronte a questo scenario, “i privati (come me) che hanno investito e continuano ad investire (dal 1993!) – e molto – nel porto di Genova si vedono costretti a tutelare i propri interessi attraverso gli strumenti a loro disposizione. È evidente che se e quando la politica sarà in grado di dare risposte chiare, con tempi definiti e interlocutori disponibili al confronto, sarà più facile evitare contenziosi. I privati, infatti, eviterebbero volentieri i ricorsi amministrativi se solo avessero le risposte che da tempo chiedono”.
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