Proroga in vista per Eni a Livorno, ma s’allungano i lavori per l’accesso al porto
Il cane a sei zampe ha chiesto un allungamento decennale della concessione in vista della conversione della raffineria. In ritardo lo spostamento delle tubazioni necessario per allargare il canale

Ha anche un risvolto portuale il progetto di Eni di convertire ai biocarburanti, anche marittimi, la produzione della raffineria di Livorno.
Il colosso energetico partecipato dallo Stato, infatti, ha sottoposto all’Autorità di sistema portuale di Livorno un’istanza per prolungare di 10 anni, a tutto il 2024, la concessione di cui gode per “l’utilizzazione di aree demaniali marittime, ubicate nel porto di Livorno, per complessivi mq. 42.234,00 ca. allo scopo di mantenere gli oleodotti, un gasdotto, nonché le opere necessarie allo scarico/carico delle navi ed i relativi servizi, per il collegamento dei pontili delle Darsene Ugione e Petroli con gli stabilimenti della raffineria di Livorno”.
La domanda fa esplicito riferimento all’autorizzazione da parte del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, di concerto col Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, rilasciata nel novembre 2024, “all’installazione ed esercizio di un impianto di lavorazione e stoccaggio di oli vegetali, sottoprodotti di origine animale e Used Cooking Oil (Uco) per uso energetico, da realizzarsi all’interno dell’area della stessa raffineria”. E si precisa che la “manifestazione di interesse (alla proroga, ndr) è formulata anche con riferimento alla prospettica conversione della raffineria di Livorno”.
Per eventuali osservazioni previsti i canonici 30 giorni.
Ben più cospicuo invece l’allungamento dei tempi di uno degli interventi infrastrutturali più attesi da parte degli operatori portuali livornesi, direttamente collegato all’attività portuale di Eni.
L’Adsp, infatti, ha diramato un avviso di proroga a tutto aprile della concessione (alle imprese edili che se ne stanno occupando) delle “superfici demaniali marittime ubicate presso la Calata del Magnale, funzionali all’esecuzione dei lavori/interventi per la rimozione e dismissione del fascio tubiero sottomarino che attraversa il canale di accesso del Porto di Livorno”.
I tubi in questione sono quelli di Eni e i lavori di rimozione avrebbero dovuto concludersi entro l’ottobre scorso. Solo una volta terminati questi si potrà procedere con l’allargamento e l’approfondimento del canale che oggi limita per dimensioni e pescaggio l’accesso alle banchine mercantili di Livorno.
A.M.
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