La Procura di Genova ha sequestrato tre navi di Cin Tirrenia
Provvedimento per un equivalente di 64 milioni per l’accusa di frode in pubbliche forniture ma le unità restano in servizio e la compagnia dice: “Misure incomprensibili, abbiamo collaborato”

Tre navi di Cin – Compagnia Italiana di Navigazione, l’ex Tirrenia oggi controllata del gruppo Moby (al 51% della famiglia Onorato e al 49% di Msc), sono state appena sequestrate da Guardia Costiera di Genova e Guardia di Finanza in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca anche per equivalente, emesso-su richiesta della Procura della Repubblica di Genova- dal Giudice per le Indagini Preliminari di Genova, per un ammontare di 64.313.897,70 euro.
Lo ha reso noto la medesima Procura con una nota in cui si legge: “Il reato di frode in pubbliche forniture cui inerisce il provvedimento di sequestro riguarda il contratto tra la Cin e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la linea Genova – Porto Torres stipulato per garantire la continuità territoriale a fronte del quale la società di navigazione percepisce risorse pubbliche”.
In particolare, secondo gli inquirenti genovesi, Cin, nell’esecuzione del contratto, ha impiegato alcune navi della propria flotta prive dei requisiti previsti dalla normativa internazionale in materia ambientale. In particolare, alcuni componenti dei motori principali e dei diesel generatori di corrente si ritiene siano stati manomessi, alterati o sostituiti con pezzi di ricambio non originali e, pertanto, non conformi a detta normativa. Tali operazioni, ritenute di natura fraudolenta, sono state occultate mediante attestazioni mendaci riportate sui registri o attraverso la contraffazione delle impronte di una pubblica autenticazione e hanno consentito alla compagnia di navigazione di mantenere attive le certificazioni previste dalla normativa convenzionale di settore e di evitare il fermo della navigazione da parte degli enti preposti. Gli accertamenti sono stati effettuati soprattutto a bordo di alcune motonavi della flotta della compagnia di navigazione e hanno consentito di accertare varie irregolarità e ipotesi di falso e contraffazione che hanno determinato anche la mancata osservanza di specifiche clausole previste nel contratto col Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”.
Essendo impiegate in servizi di continuità territoriale, le navi, “che nel frattempo – ha evidenziato la Procura – risultano essere state riportate a una condizione regolare che ne consente la navigazione”, continueranno ad operare, anche se Cin non potrà disporne commercialmente. Secondo Il Secolo Xix sarebbero più di dieci le persone iscritte nel registro degli indagati, a vario titolo per i reati di frode in pubbliche forniture e falso.
“Apprendiamo con stupore delle richieste di misura cautelare e di un provvedimento di sequestro provenienti dall’Autorità Giudiziaria genovese, che arrivano a valle di un’indagine avviata da più di un anno, nel corso del quale la Compagnia si è rapportata agli organi inquirenti in termini di indiscutibile trasparenza e massima collaborazione. La Compagnia ha affrontato spese rilevantissime per assecondare tutti i dubbi e le contestazioni formulate dall’ufficio di Procura in merito alla conformità delle proprie motonavi alla disciplina internazionale in materia di inquinamento, pur non condividendoli. Proprio per questi motivi oggi si fatica a comprendere quali siano le ragioni che hanno spinto alla richiesta e all’emissione di tali misure cautelari” ha replicato Cin in una nota.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY
SHIPPING ITALY E’ ANCHE SU WHATSAPP: BASTA CLICCARE QUI PER ISCRIVERSI AL CANALE ED ESSERE SEMPRE AGGIORNATI