Quasi totale (98,4%) a febbraio la puntualità anche degli shuttle di Gemini
Secondo Sea-Intelligence si tratta di un risultato notevole ma da leggere con cautela

Quello della puntualità al 90% – promessa o poi garantita – di Gemini è un tema che continua a essere sviscerato dagli analisti di settore, dopo l’entrata in funzione del network a partire da febbraio.
In particolare Sea-Intelligence è ora tornata a guardare alla affidabilità degli arrivi in porto delle navi dell’alleanza container – già studiata in una sua precedente analisi – con un focus più ristretto, ovvero osservando le performance dei servizi shuttle. Come spiegato all’epoca del lancio, il network con cui la partnership tra Maersk e Hapag Lloyd intende raggiungere il traguardo di una puntualità al 90% è di tipo ‘hub and spoke’, in cui è previsto rispetto a una impostazione tradizionale un incremento del transhipment – gestito in terminal di proprietà, con capacità infrastrutturale anche superiore al necessario – nel quale i servizi ‘mainliner’ sono appunto supportati da altri di tipo shuttle o feeder.
Stringendo lo sguardo sulla seconda categoria, lo studio di Sea-Intelligence ha rilevato come a febbraio fosse 15 quelli già implementati, su un totale di 28 previsti. Su questi, la società ha riscontrato una puntualità del 98,4%, valore frutto di un risultato del 100% su 13 servizi e inferiore su due collegamenti (A04 e A09) relativi a rotte in Asia. Un livello che gli analisti descrivono come notevole, ma da prendere ancora con cautela. Da considerare secondo Sea-Intelligence c’è in primis il fatto che il network è stato dispiegato solo parzialmente e che gli ultimi mesi di implementazione, ovvero giugno e luglio, saranno i più critici, perché crescerà la complessità da gestire. Inoltre, per quel che riguarda nello specifico i servizi shuttle, a febbraio, mese in cui i servizi mainliner partiti da Est ancora non erano giunti a destinazione a Ovest, quella che si è potuta misurare è stata solo la loro puntualità nell’alimentare le navi impiegate sulle linee principali; restano ancora quindi del tutto da osservare le loro performance ‘inverse’, ovvero nel consegnare verso i porti regionali i container ricevuti da queste.
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