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L’elenco dei buoni propositi di Musolino a Civitavecchia
Maggiore coesione e minore conflittualità possibile sono i due concetti che Pino Musolino, in occasione della sua prima conferenza stampa post-insediamento, ripete più frequentemente come linea d’indirizzo per il suo prossimo quadriennio al vertice dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno centro-Settentrionale. A molte domande ha risposto premettendo che è entrato in servizio “da sole […]
Maggiore coesione e minore conflittualità possibile sono i due concetti che Pino Musolino, in occasione della sua prima conferenza stampa post-insediamento, ripete più frequentemente come linea d’indirizzo per il suo prossimo quadriennio al vertice dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno centro-Settentrionale.
A molte domande ha risposto premettendo che è entrato in servizio “da sole 72 ore” per cui ha iniziato a farso un’idea delle problematiche urgenti da affrontare ma non dispone della bacchetta magica.
Dal punto di vista dei traffici commerciali ha detto ad esempio che il terminal container “può fare di più” e per questo si impegnerà per metterlo nelle condizioni di aumentare il numero di container movimentati che non sono certamente abbastanza rispetto alle potenzialità dell’infrastruttura gestita. “Nei prossimi mesi manderemo avanti anche il dossier della concessione della nuova darsena traghetti” per la quale, secondo indiscrezioni di stampa, avevano presentato istanza i tre big che scalano il porto (Grimaldi, Grandi Navi Veloci e Tirrenia Cin) ma di cui da oltre un anno si erano perse completamente le tracce in merito all’iter di aggiudicazione.
Una priorità di Musolino, su questa partita come su altre ancora più delicate, è quella di cercare di limitare al massimo i contenziosi e quindi, dove possibile, cercare di trovare soluzioni il più possibile condivise. “Sono per limitare il più possibile i contrasti e le liti che danno solo lavoro a stuoli di avvocati, sono per la trattativa e per evitare i contenziosi legali diminuendo la litigiosità”.
Proprio i contenziosi sono quelli per cui la port authority laziale ha dovuto effettuare enormi accantonamento come fondo rischi con le conseguenti problematiche nell’approvazione del bilancio consuntivo 2020 e del preconsuntivo 2021.
“Naturalmente sabbiamo bene che abbiamo un ritardo nella preparazione del bilancio di previsione per il 2021. Il cambio di presidenza in questa stagione non ha certo favorito. Ma per quanto riguarda il bilancio 2020, che sarà certamente negativo, tutti sappiamo quanto può aver inciso per un porto come quello di Civitavecchia la tragedia Covid per la stagione delle crociere” ha dichiarato Musolino. Che poi, a proposito dello stato di salute finanziario dell’AdSP ha precisato: “Noi abbiamo un ente in disavanzo, ma non in dissesto, e dal punto amministrativo è una differenza notevole. Abbiamo in cassa una grande quantità di danaro accantonato per contenziosi che ci portiamo dietro da anni”.
Un passaggio non poteva che essere dedicato al tema della tassazione dell’attività d’impresa voluta da Bruxelles e il conseguente rischio di un cambio di modello degli enti che governano le banchine. “Sulla tassazione delle nostre attività ci era arrivato un primo avviso nel 2013, e poi ancora dal 2017. Avevamo spiegato le nostre ragioni, probabilmente non sono state convincenti e la Commissione Europea non le ha accettate. Abbiamo fatto delle simulazioni per vedere come ridurre al minimo l’impatto che potrebbe derivare dall’applicare ciò che chiede l’Europa; pensare che non cambi nulla è impossibile. Prima ci muoviamo e meno saremo presi alla sprovvista, ma dobbiamo farlo senza cambiare la struttura delle Autorità di sistema così come volute dalla riforma del 2016, che peraltro non è ancora applicata integralmente. Starà al Governo, ma anche alla Conferenza Nazionale delle Autorità di Sistema Portuale indicare la strada”.
Una delle prime visite istituzionali del neo presidente Musolino è stata presso la Compagnia Portuale di Civitavecchia, una mossa che Enrico Luciani, numero uno dei portuali, ha saliutato con entusiasmo: “Un visita inaspettata che ci ha riempito di orgoglio. Ci sono gesti, a volte, che sono pregni di significato, facendo comprendere l’uomo che si ha di fronte.
Non era mai accaduto che un Presidente, appena insediato, venisse nella ‘casa’ della Compagnia Portuale Civitavecchia, nella struttura che rappresenta e simboleggia, per antonomasia, il lavoro, non solo portuale. A maggior ragione che, negli ultimi quattro anni, nessuno dei vertici di governance dell’AdSP si era mai degnato di venirci a fare visita” scrive la Compagnia. “Un gesto che è carico di valore – aggiunge – il riconoscimento della fondamentale importanza del lavoro portuale. Siamo all’anno zero della portualità laziale”.