In allarme gli agenti marittimi del porto di Taranto
Gli agenti marittimi del porto di Taranto si mobilitano per chiedere che non venga chiuso l’Ufficio di Polizia di Frontiera marittima attualmente attivo in porto. “Gli agenti raccomandatari marittimi esprimono forte preoccupazione al riguardo e la propria estrema contrarietà a che tale ipotesi possa verificarsi” è scritto in una nota di Raccomar Taranto. L’associazione aggiunge: […]
Gli agenti marittimi del porto di Taranto si mobilitano per chiedere che non venga chiuso l’Ufficio di Polizia di Frontiera marittima attualmente attivo in porto.
“Gli agenti raccomandatari marittimi esprimono forte preoccupazione al riguardo e la propria estrema contrarietà a che tale ipotesi possa verificarsi” è scritto in una nota di Raccomar Taranto.
L’associazione aggiunge: “Il porto di Taranto, nonostante la crisi degli ultimi anni, movimenta un tale volume di traffico merci da annoverarlo fra i più attivi tra porti italiani; la ripresa del traffico containerizzato e l’imminente sviluppo del mercato crocieristico portano a considerare consolidato un significativo ulteriore rilancio delle attività portuali, con relativo prossimo incremento delle attività di imbarco, sbarco e transito di marittimi e passeggeri”. Per questo “l’ipotetica chiusura dell’Ufficio di Polizia di Frontiera marittima nel nostro porto – dicono – rappresenterebbe per noi operatori, per gli armatori nazionali ed esteri che rappresentiamo, e per tutta l’operatività del porto stesso una enorme criticità connessa sia alle operazioni di ingresso e uscita di marittimi e passeggeri stranieri nel territorio nazionale, sia all’ordinaria amministrazione”.
A titolo esemplificativo Raccomar spiega come “non vadano sottovalutate le criticità connesse con il dover assicurare con la imprescindibile imperativa celerità in area extra portuale visite mediche o, non di rado, urgente ospedalizzazione a soggetti stranieri soggetti a visto eventualmente ancora non muniti di lasciapassare (shore pass)”.
Oltre a ciò “rischierebbero di venire compromessi servizi accessori fondamentali per il personale imbarcato, con gravissimo danno d’immagine per l’intera portualità tarantina che tanto si sta cercando a ogni livello di sponsorizzare”.
L’associazione guidata da Giuseppe Melucci concludendo sottolineando che “l’ubicazione in porto dell’ufficio di Polizia di Frontiera è per gli operatori marittimi di Taranto un baluardo di legalità, garanzia e sicurezza nell’ambito della vasta area portuale, che riteniamo vada mantenuto e, ove solo possibile, potenziato”.
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