Civitavecchia (con Msc) si prepara a ricevere regolarmente portacontainer da oltre 300 metri
Nei giorni scorsi il presidente della AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale Pino Musolino dal palco della tre giorni di Alis aveva definito “risibili” gli attuali traffici container del porto di Civitavecchia (pari a circa 106mila Teu all’anno) auspicando di poter vedere un loro incremento. Un obiettivo a cui lo stesso ente, di concerto con […]
Nei giorni scorsi il presidente della AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale Pino Musolino dal palco della tre giorni di Alis aveva definito “risibili” gli attuali traffici container del porto di Civitavecchia (pari a circa 106mila Teu all’anno) auspicando di poter vedere un loro incremento.
Un obiettivo a cui lo stesso ente, di concerto con la locale Capitaneria di porto e con Msc – nella sua duplice veste di vettore marittimo e di terminalista, tramite il Roma Terminal Container – stanno però evidentemente già lavorando da tempo. Dopo il primo approdo sperimentale di una portacontainer da 12mila Teu nella struttura lo scorso giugno – la Siya B, la più grande mai arrivata al terminal – la stessa Capitaneria ha varato nei giorni scorsi un provvedimento con il quale ha definito la disciplina a cui sono assoggettate le manovre delle portacontainer più lunghe di 300 metri nello scalo.
Il documento – si legge – è stato redatto sulla base di una relazione del nostromo del porto di Civitavecchia e di una relazione tecnica del Capo della Corporazione dei piloti dei porti di Roma, che a loro volto sono state elaborate a seguito delle simulazioni di manovra che sono state svolte presso l’Msc Training Center di Sant’Agnello (in provincia di Napoli), a riprova pare quindi dell’interesse della compagnia per l’approdo di unità di questa dimensione nello scalo laziale.
Nel dettaglio, l’ordinanza stabilisce che le manovre di ingresso, evoluzione e ormeggio potranno avvenire solo nelle ore diurne e saranno consentite solo a unità con pescaggio inferiore a 12 metri. In caso di unità con pescaggio superiore (quali la Siya B, che pesca 12,7 metri, ndr) l’evoluzione dovrò avvenire “unicamente all’esterno delle ostruzioni portuali, in presenza di condimeteo favorevoli ed assicurate”. Le manovre, prosegue il testo, dovranno inoltre avere luogo in presenza di intensità di vento non superiore a 15/20 nodi. Durante l’evoluzione, inoltre, le banchine 24, 25 sud e 12 bis nord dovranno essere libere.
Da notare infine che l’ordinanza precisa anche il numero di rimorchiatori che dovranno assistere queste unità: tre mezzi ” di adeguata potenza” sono quelli richiesti per ingresso, evoluzione e ormeggio, mentre per le manovre di disormeggio e uscita ne basteranno due.
Indicazioni, queste, di particolare rilievo per gli operatori interessati a partecipare alla gara per il rilascio della nuova concessione per il servizio di rimorchio nello scalo, procedura a cui la stessa Capitaneria ha dato il via in questi giorni.
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