Aria di proroga per il programma straordinario delle opere di Adsp Genova
L’ultimissima bozza del DL Infrastrutture entrata oggi in Consiglio dei Ministri è identica per quel che concerne l’articolo dedicato al settore marittimo-portuale alla precedente, ma in coda è stato inserito un provvedimento che potrebbe rivelarsi molto importante per il futuro del porto di Genova. Si stabilisce infatti di prolungare di tre anni (a tutto il […]
L’ultimissima bozza del DL Infrastrutture entrata oggi in Consiglio dei Ministri è identica per quel che concerne l’articolo dedicato al settore marittimo-portuale alla precedente, ma in coda è stato inserito un provvedimento che potrebbe rivelarsi molto importante per il futuro del porto di Genova.
Si stabilisce infatti di prolungare di tre anni (a tutto il 2024) l’incarico del sindaco Marco Bucci a commissario per la ricostruzione del Morandi. Il paradosso è duplice: primo, il ponte è in funzione da un anno; secondo, che senso ha il raddoppio in limine mortis (la scadenza era il 4 ottobre) di un incarico il cui senso risiede nella relativa brevità del tempo e nei conseguenti superpoteri concessi per portarlo a termine?
La scelta sembra essere dunque la riprova che il modello Genova (il sistema di deroghe e scorciatoie concesso al commissario per svolgere le proprie funzioni) è un parziale fallimento, il che apre inquietanti interrogativi sulla decisione di impostarvi a livello nazionale, a suon di decreti semplificazioni, l’archetipo per la realizzazione di infrastrutture pubbliche, ignorando la fondamentale differenza fra un progetto, il viadotto, tecnicamente ‘facile’ e pagato a piè di lista dal costruttore, e la progettazione ed esecuzione di interi sistemi di infrastrutture enormemente più complesse e pagate dalle finanze pubbliche.
Infatti il programma straordinario delle opere portuali per realizzare le quali il decreto Genova concesse a Bucci (e per interposto commissario all’Autorità di Sistema Portuale di Genova) gli stessi poteri straordinari per il ponte (oltre a 200 milioni di euro) è indietro rispetto al calendario iniziale: la scadenza di legge, interpretata come aggiudicazione dell’appalto malgrado il testo parli di “realizzazione”, è vicinissima (15 gennaio 2022) e molto resta da fare, in primis i due progetti topici della diga e del ribaltamento a mare di Fincantieri.
Ora questo termine non è stato per il momento rivisto, ma è difficile pensare che il raddoppio della durata dell’incarico servirà a Bucci per piantumare le aiuole sotto il nuovo Morandi.
A.M.
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