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Arrivata a Ravenna la prima nave carica di Gnl per il deposito Dig. Nuovo socio per Gnl Med a Genova
Con l’arrivo al porto di Ravenna della nave ribattezzata Ravenna Knutsen proveniente dal porto di Barcellona, inizia una nuova era per lo small scale Lng sul versante portuale italiano Adriatico. A pochi mesi di distanza dall’ingresso in attività del deposito gnl gestito da Higas a Oristano nel nostro paese vede la luce (operativamente parlando) un’altra […]
Con l’arrivo al porto di Ravenna della nave ribattezzata Ravenna Knutsen proveniente dal porto di Barcellona, inizia una nuova era per lo small scale Lng sul versante portuale italiano Adriatico. A pochi mesi di distanza dall’ingresso in attività del deposito gnl gestito da Higas a Oristano nel nostro paese vede la luce (operativamente parlando) un’altra stazione di rifornimento di gas naturale liquefatto per navi e autotrazione.
Alessandro Gentile, vertice del gruppo Petrolifera Italo Rumena, ha confermato infatti a SHIPPING ITALY che “la nave Ravenna Knutsen è arrivata dalla Spagna carica di Gnl che verrà sbarcato nel nuovo deposito per avviare le ultime fasi di test propedeutici all’ingresso in attività (commissioning) vero e proprio programmato per fine ottobre”.
La società che ha realizzato e gestirà il nuovo terminal sorto lungo il canale Candiano del porto romagnolo si chiama Depositi Italiani Gnl èd è controllata al 51% da Pir, partecipata al 30% da Edison e al 19% da Scale Gas Solutions (società parte del gruppo spagnolo Enagás). Proprio un anno fa Edison e Scale Gas Solutions avevano annunciato la collaborazione per lo sviluppo dello small scale Lng nel Mediterraneo promuovendo la creazione di una filiera di approvvigionamento di gas naturale liquefatto dai terminali di Enagás nel Mediterraneo (fra cui quello che sorge nel porto di Barcellona dal quale è appena arrivata la gasiera Ravenna Knutsen).
Il nuovo deposito di Ravenna, realizzato con un investimento di circa 100 milioni di euro, avrà una capacità di movimentazione annua di oltre un milione di metri cubi di gas, una capacità di stoccaggio di 20.000 metri cubi e sarà il primo attivo nei confini dell’Italia continentale.
Nei mesi successivi dovrebbe essere poi la volta del rigassificatore Olt Offshore di Livorno a diventare una stazione di rifornimento di Gnl per le navi in transito o ormeggiate nelle banchine degli scali del Nord Tirreno. Sempre Snam ha intenzione poi di convertire alla stessa funzione il rigassificatore spezzino di Panigaglia (le necessarie autorizzazioni e lavorazioni sono già partite).
Più indietro al momento sembrano essere invece i progetti di un nuovo deposito per lo stoccaggio e la distribuzione via mare e via terra nei porti del Mar Ligure Occidentale (Savona e Genova) dove intenderebbe operare la società Gnl Med. Dopo l’uscita dall’azionariato del gruppo Fratelli Cosulich, che pochi mesi fa ha commmissioanto da sola una prima nave Lng bunkering tanker al cantiere cinese Cimc Soe, la joint venture fra i gruppi Novella e Autogas (quest’ultimo controllato dal presidente di Confindustria Genova, Umberto Risso) ha imbarcato come azionista la società Levorato Marcevaggi.
Il bilancio 2020 di Gnl Med rivela che “la società, oltre a partecipare a congressi, conferenze e incontri sul tema Gnl, ha approfondito lo studio per la realizzazione di un deposito costiero nel mar Ligure per il rifornimento di delle navi e dei mezzi di terra alimentati col nuovo combustibile”. La società inoltre precisa di aver “ulteriormente approfondito lo studio delle varie localizzazioni nell’ambito del sistema portuale del Mar Ligure Occidentale: a tal fine, anche surrogando un’azione propria dell’autorità (portuale, ndr), ha ripreso contatto con un primario terminal (Porto Petroli? ndr) con cui ha stretto un’intesa per studiare in modo sinergico l’eventuale realizzazione delle infrastrutture logistiche per Gnl. Tale sinergia – prosegue spiegando Gnl Med – è stata presentata alla competente Autorità per l’ottenimento del sostanziale nulla osta al prosieguo dell’approfondimento e della progettazione di fattibilità”. La società dice di avere “nel frattempo proseguito anche la collaborazione avviata con una primaria società energetica, nella comune prospettiva di portare a termine i dettagli dell’eventuale collaborazione per la realizzazione dell’infrastruttura”.
Oltre a quelli di Ravenna e in Alto Tirreno, altri progetti in stato piò o meno avanzato di gestazione per lo stoccaggio e la distribuzione di Gnl si trovano a Oristano, Marghera, Livorno, Napoli, Brindisi e in Sicilia.
Secondo i dati dell’Osservatorio europeo sui carburanti alternativi (Eafo) appena pubblicati dall’Agenzia europea dell’ambiente (Eea) nel 2020 in Europa c’erano 59 porti attrezzati per il rifornimento di navi alimentate a gas naturale liquefatto nel vecchio continente. Il primo paese a livello continentale risulta essere la Norvegia con 21 scali attrezzati per il rifornimento di Gnl, seguita dalla Spagna con 10 porti e poi da Germania e Paesi Bassi. Per l’Italia viene rappresentato come unico porto attrezzato per il rifornimento di gas naturale liquefatto solo Civitavecchia perché negli anni scorsi era stato effettuato un rifornimento truck-to-ship a un rimorchiatore. La Spezia è invece ad oggi l’unico scalo italiano in cui è avvenuto un bunkeraggio ship-to-ship in favore della nave da crociera Costa Smeralda mentre a Oristano è da quest’anno operativo il terminale di Higas. La prossima a entrare in funzione sarà appunto la struttura di Depositi Italiani Gnl a Ravenna e a seguire il rigassificatore Olt Offshore Toscana a cavallo tra fine 2021 e inizio 2022.
Nicola Capuzzo