Hub Portuale Ravenna: quattro le aziende in lizza per la seconda fase dei dragaggi
Fra i candidati alla seconda tornata di escavi dei fndali nel porto romagnolo anche una cordata partecipata da Rcm, già protagonista di Fase 1
Sono quattro le cordate che hanno partecipato alla gara recentemente indetta dall’Autorità di Sistema Portuale di Ravenna per la Fase 2 del progetto Hub.
L’appalto prevede un’ulteriore tranche (rispetto alla Fase 1 appena partita) di escavi del porto romagnolo, che, a seconda che l’Adsp decida di fermarsi a -14 metri di profondità o di proseguire fino a 15,5 metri, costerà fra i 37 e i 77 milioni di euro. I lavori secondo quanto dichiarato dal presidente di Adsp Daniele Rossi a SHIPPING ITALY alcune settimane fa, dovrebbero potersi sovrapporre temporalmente, a partire dal settembre 2023, a quelli di Fase 1, così da essere “coordinati” e “terminati insieme” (nel rispetto quindi dei tempi del Pnrr, da cui proviene il finanziamento per la seconda parte), anche grazie ad alcune migliorie annunciate da Rossi per Fase 1 (“disponibilità di altre due casse di colmata”, non meglio precisate; “innovative soluzioni relative alla tecnica d0escavo”) tali da anticiparne la conclusione (altrimenti prevista fra 8 anni e mezzo).
La prima busta recapitata all’Adsp è stata quella di un raggruppamento guidato dalla danese Rhode Nielsen, di cui fanno parte anche nomi italiani noti nel settore come Coedmar e Drafinsub. La seconda offerta è targata Boskalis Italia (filiale italiana dell’azienda olandese) insieme a Peg Infrastrutture. Terza busta presentata dalla mandataria Sidra, che fra i mandanti annovera, fra gli altri, Consorzio Integra e Rcm (azionista di riferimento di Consorzio Stabile Grandi Lavori, aggiudicatario di Fase 1). Il quarto plico è stato spedito da un raggruppamento capitanato da Research Consorzio Stabile, in partnership fra gli altri con Agrolab e D’Oronzo Infrastrutture.
A.M.
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