Pagherà lo Stato l’allestimento dei terminal crociere di Chioggia e Monfalcone
Nel Decreto Giubileo (o Infrastrutture bis) anche 65 milioni per le caserme delle Capitanerie di Porto, 6 milioni per la savonese Funivie Spa e semplificazioni della burocrazia del Codice della Navigazione
La bozza del prossime decreto Giubileo o Infrastrutture bis (“Disposizioni urgenti per la sicurezza e lo sviluppo delle infrastrutture, dei trasporti e della mobilità sostenibile, nonché in materia di grandi eventi e per la funzionalità del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile”), che dovrebbe a breve passare il vaglio del Consiglio dei Ministri, contiene oltre alla riforma della norma sul Registro Internazionale (cui dedichiamo un articolo a sé), altri interventi di interesse per il settore dell’economia marittima e portuale.
Un articolo intitolate “Misure urgenti per la laguna di Venezia” è un’integrazione del Dl Venezia varato in estate per far fronte al blocco dell’arrivo delle navi da crociera di medio-grandi dimensioni alla Stazione Marittima della Serenissima. In particolare si autorizza il Commissario Straordinario (cioè il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale veneziana Fulvio Di Blasio) a “realizzare un ulteriore punto di attracco temporaneo nell’area di Chioggia, destinato anche alle navi adibite al trasporto passeggeri di stazza lorda pari o superiore a 25.000 GT”, nel “rispetto dei limiti di spesa” previsti dal Decreto Venezia (cioè 157 milioni di euro, necessari anche per gli altri approdi temporanei a Marghera nonché per l’eventuale escavo del Canale Vittorio Emanuele III), anche se al comma successivo si stanzia per l’impegno chioggiotto 1 milione di euro.
Sono invece 1,35 i milioni di euro, spalmati su due anni (2022 e 2023), che il Governo intende stanziare per l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Orientale “al fine di garantire un’organizzazione efficace del traffico delle navi da crociera e migliorare i livelli di servizio ai passeggeri” mediante “l’adeguamento funzionale e strutturale delle banchine dei porti di Monfalcone e di Trieste”. Pagherà in sostanza lo Stato i pontoni necessari a ospitare navi da crociera a Monfalcone (che approdano del resto su banchine pubbliche) – divenuta meta alternativa al Decreto Venezia dopo lo stop alle crociere in Laguna – ma il gestore del servizio, Trieste Terminal Passeggeri, beneficerà dei fondi anche per gli investimenti che l’Adsp potrà fare a Trieste.
Il Decreto Giubileo, poi, stanzia 65 milioni di euro da destinarsi fra 2022 e 2036 a un piano di costruzione di nuove sedi e rinnovo e ammodernamento delle esistenti sedi e infrastrutture del Corpo delle Capitanerie di Porto, nonché 6 milioni di euro per l’Autorità di Sistema Portuale di Genova e Savona, utili a prendersi in capo la gestione diretta dell’impianto funiviario fra Savona e San Giuseppe di Cairo “in caso di cessazione dell’attuale concessione e nelle more dell’individuazione di un nuovo concessionario (…) per un periodo massimo di ventiquattro mesi, prorogabile con decreto del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili non oltre il 31 dicembre 2024”. L’ente dovrà garantire continuità del servizio e “il mantenimento degli attuali livelli occupazionali”, predisporre “un nuovo piano industriale, operativo e finanziario” e la gara per “l’affidamento del servizio ad un nuovo concessionario”. Dopodiché, in caso non si individui un concessionario, la Regione Liguria subentrerà allo Stato come concedente, previo accordo di programma col Mims per “l’attuazione del conferimento e l’attribuzione delle relative risorse”.
Da segnalare, infine, un lungo articolo intitolato alla “Semplificazione delle procedure in materia di trasporto marittimo”, che, modificando diversi articoli del Codice della Navigazione, si pone l’obiettivo di alleggerire procedure adempimenti burocratici degli operatori economici di settore, come, ad esempio, nel caso di iscrizione provvisoria di una nave nei registri italiani.
A.M.
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