Barcellona pronta a introdurre un emission tax sulle navi da crociera
Il governo catalano vuole limitare inquinamento portuale e turismo di massa
L’applicazione di una tassa sulle emissioni delle navi da crociera pare imminente nel porto di Barcellona.
“Pensiamo di presentare nelle prossime settimane la proposta del governo per regolare le emissioni nelle aree portuali della Catalogna” ha affermato Teresa Jordà, Ministro dell’Azione per il Clima, dell’Alimentazione e dell’Agenda Rurale del Governo della Catalogna nel corso di un’audizione in parlamento.
I dettagli non sono stati annunciati, ma l’imposizione andrà ad aggiungersi ad altre tasse gravanti sui turisti che visitano la capitale catalane. Jordà ha riferito che il suo ministero sta lavorando insieme al ministero dell’Economia per finalizzare il piano per la tassa sulle navi da crociera. Secondo quanto riferito in Parlamento, l’idea è che la tassa sulla crociera venga applicata “progressivamente in base ai livelli di inquinamento”, fissando un livello massimo. La tassa sarà introdotta nel 2023.
In un rapporto del 2019 dell’Ong ambientale Transport & Environment, Barcellona è stata collocata in cima all’elenco dei porti con le più alte emissioni di ossidi di zolfo e ossidi di azoto. Il rapporto ha rilevato che Barcellona ha subito più inquinamento atmosferico da navi da crociera rispetto a qualsiasi altro porto in Europa con 32,8 tonnellate di ossido di zolfo emessi nel 2017.
La decisione di tassare i crocieristi è una risposta alle pressioni sui porti per ridurre le emissioni e limitare il numero di passeggeri da crociera nelle destinazioni popolari. Il mese scorso, il sindaco di Barcellona ha proposto al Ministero dei Trasporti e al Porto di Barcellona di formare un comitato per esaminare le recenti mosse di Palma per limitare il numero di navi da crociera al fine di regolare le emissioni in città.
Dal canto suo l’associazione di settore Cruise Lines International Association ha recentemente fatto appello all’Imo – Organizzazione marittima internazionale per l’esenzione dall’indicatore di intensità di carbonio (CII) che dovrebbe essere lanciato nel 2023 per tutti i tipi di navi e basato su tipologia di propulsione, capacità e miglia percorse. Clia sostiene che, poiché le navi da crociera trascorrono più tempo in porto e percorrono meno miglia rispetto ad altri settori della navigazione commerciale, vengono penalizzate nel calcolo. “Il rischio – secondo Clia – è che tale meccanismo abbia effetti contrari a quelli desiderati, incentivandoci a percorrere più miglia di quanto facciamo oggi”.
A proprio favore Clia ha ricordato che le navi da crociera hanno ampiamente adottato la tecnologia degli scrubber e c’è un numero crescente di navi costruite per operare a Gnl. Quasi tutte le nuove navi da crociera in costruzione oggi sono anche attrezzate per impiegare energia da terra, sebbene molte delle destinazioni non abbiano ancora adottato la tecnologia o non abbiano la capacità sulle loro reti elettriche per ospitare le navi da crociera.
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