Pessina (Assagenti): “Realismo e trasparenza sulle opere prioritarie per lo shipping genovese”
Cinque sono gli interventi citati nella breve relazione: Terzo valico, nuova diga, nodo ferroviario genovese, gronda di Ponente e Port Community System
Genova – “Quali opere e in quali tempi saranno indispensabili e soprattutto disponibili per assicurare al porto di Genova il salto di qualità che attendiamo da anni?”. È attorno a questo interrogativo che il presidente dell’Associazione genovese degli agenti e mediatori marittimi, Paolo Pessina, ha incentrato l’assemblea 2022 di Assagenti.
“Scorrendo il Pnrr abbiamo trovato interventi, spesso molto onerosi e di lunga e difficile realizzazione, ma dai quali difficilmente si può pensare dipenda il destino prossimo del nostro porto, dell’economia ligure, e di quella dell’intero nord ovest italiano” ha detto Pessina, motivando così la sua scelta di puntare invece su un’assemblea che voleva “focalizzare l’attenzione su ciò che è necessario, su ciò che è possibile, con l’obiettivo di concentrare gli interventi e i finanziamenti sulle opere vitali per il futuro immediato”.
Secondo il presidente degli agenti e mediatori marittimi genovesi la categoria deve “pretendere il rispetto dei tempi almeno per la realizzazione di quelle cinque opere di prima fascia dalle quali dipende non solo il destino del porto ma anche la ricostruzione di quello schema virtuoso di città-porto che in anni ormai lontani decretò il successo unico e irripetibile di Genova”.
La breve introduzione di Pessina era propedeutica alla richiesta di tempi e risposte certe sulle seguenti cinque opere: Terzo Valico ferroviario dei Giovi, il nodo ferroviario di Genova che permetterà di fatto la connessione fra il Terzo Valico e le direttrici portuali, la Gronda autostradale di Ponente, l’informatizzazione del porto (“opera che non prevede scavi o viadotti”) e infine la nuova diga del porto. Su quest’ultima in particolare è stata chiesta “trasparenza” ma anche “realismo”. “Dobbiamo sapere con certezza in quanto tempo l’opera potrà essere realizzata, dobbiamo ottenere certezza sulla sua fattibilità. In una parola, che vale per tutte e cinque le opere chiave, valgono alcune considerazioni: non ci possiamo permettere il lusso di sbagliare” ha sottolineato Pessina.
Secondo il quale “i tempi devono essere certi e se non rispettati qualcuno dovrà assumersene la responsabilità. Eventuali revisioni di costi non dovranno arrestare o rallentare queste opere. Piuttosto si dovrà rinunciare o si dovranno posticipare altre opere, certo importanti, ma non vitali. L’informativa agli stakeholder, ovvero agli operatori portuali, ma anche ai privati cittadini dovrà essere costante”. A questo proposito il vertice degli agenti e broker genovesi ha proposto la creazione “di un sito con cinque timer che ci dicano ogni giorno il tempo che ci separa dalla conclusione dei lavori. Se un’opera è in ritardo dobbiamo saperlo tutti e subito.
Genova dovrà essere una grande casa di vetro e il suo porto dovrà diventare il laboratorio italiano di una sfida alla trasparenza. Se arriveranno intoppi su queste opere dovranno essere conosciuti in tempo reale, così come i nomi di chi li ha provocati o li sta provocando”.
Questa la conclusione di Pessina: “Il porto di Genova e la città hanno una straordinaria occasione di rilancio, ma se questo treno in corsa sarà rallentato, o peggio deraglierà, l’unica alternativa sarà il declino. Noi come Assagenti saremo in prima linea per impedirlo”.
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