Nel porto di Livorno lo stato di agitazione dei lavoratori prosegue fino al 4 Ottobre
Il presidente della port authority Guerrieri riapre un tavolo di confronto cercando di trovare una difficile mediazione fra lavoratori e armatori
Con una manifestazione a cui hanno preso parte circa 300 persone terminata sotto la sede dell’Autorità di sistema portuale, a Livorno è terminata la protesta durata dieci giorni, di cui gli ultimi due sottoforma di sciopero totale.
Una nota firmata da Giuseppe Gucciardo (Filt-Cgil), Dino Keszei (Fit-Cisl) e Gianluca Vianello (Uiltrasporti) dice “l’adesione allo sciopero dei lavoratori portuali previsto per l’intera giornata di oggi è attualmente intorno al 95%. Un ottimo risultato, che conferma la compattezza del fronte dei lavoratori e il loro bisogno di ottenere risposte in termini di sicurezza, salute e salario”. Non è però finita qua perchè “lo stato di agitazione dei lavoratori del sistema portuale livornese (Livorno, Piombino e Elba) si protrarrà fino al prossimo 4 Ottobre: fino a questa data è stato infatti deciso il blocco degli straordinari. La decisione è stata presa al termine dell’incontro avuto oggi con il presidente dell’Autorità di sistema portuale Luciano Guerrieri. Si è trattato di un incontro sicuramente positivo”.
I sindacati confederali ringraziando la port authority per la disponibilità e perchè “sin dai prossimi giorni proseguirà nella sua opera di mediazione con i rappresentanti del mondo delle imprese per cercare di trovare soluzioni sostenibili soprattutto in tema di riorganizzazione del lavoro portuale, riduzione del precariato e contenimento del lavoro straordinario. Apprezziamo – dicono – l’impegno del presidente Guerrieri per cercare di ricomporre il filo del dialogo con il mondo delle imprese e per arrivare ad una mediazione degli interessi in campo. I lavoratori – dopo 10 giorni di sciopero – si aspettano risposte concrete. Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti continueranno come sempre a mantenere alta l’attenzione, pronte, nel caso ce ne fosse bisogno, al alzare nuovamente il livello della protesta”.
Una comunicazione della port authority spiega a sua volta che il presidente Luciano Guerrieri “promesse non ne fa” ma “ha ascoltato con attenzione le istanze presentate stamani da una folta delegazione sindacale e di lavoratori”. I sindacati hanno chiesto direttamente a Palazzo Rosciano delle riposte certe su una molteplicità di temi: “La revisione del modello tariffario tra le imprese portuali, la lotta al precariato e il contenimento delle ore di straordinario nei limiti delle previsioni vigenti, sono – si legge nella comunicazione – i punti di caduta di un piano di azione concreto che già nei giorni scorsi l’Adsp aveva dichiarato alle parti di voler portare avanti, nell’ambito di una complessiva ridefinizione del modello organizzativo del lavoro in porto”.
Il vertice della port authority ha ascoltato e si è mostrato disponibile ad agire per tentare una riapertura del tavolo, invitando i sindacati a interrompere le ostilità e a presentare una nuova piattaforma programmatica. “La battaglia sull’equo compenso per il lavoro svolto è in linea di principio sacrosanta ma – afferma Guerrieri- va portata avanti nelle giuste modalita e nei limiti delle competenze che la legge attribuisce alle Adsp e, con questi presupposti, riteniamo che i tempi siano maturi per un confronto tra i terminal operator e le imprese portuali, al fine di sviluppare una riflessione condivisa sugli assetti tariffari in porto”.
Il presidente ha anche confermato di voler continuare a svolgere attività di controllo in porto per verificare il rispetto della Regolamentazione sugli avviamenti al lavoro del personale impiegato presso le imprese portuali, oltre all’impegno per un percorso di ristrutturazione dell’Alp, l’agenzia autorizzata a fornire in via esclusiva manodopera qualificata alle imprese portuali. Su quest’ultimo tema la convinzione è che “un nuovo articolo 17 adeguato alle nuove esigenze dettate dal mercato possa contribuire a definire degli schemi organizzativi utili a risolvere la maggior parte dei problemi di precarietà in porto, tra cui quelli lamentati dai lavoratori di Intempo, verificando su questo punto entro pochi giorni la disponibilità del mondo imprenditoriale ad assumere i primi impegni”.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY