Cgil ancora critica sul rigassificatore a Piombino per i limiti all’operatività del porto
Secondo i segretari di Livorno e di Grosseto ad oggi non risultano ancora sciolti i nodi che riguardano le manovre di arrivo e partenza delle navi metaniere e il periodo di scarico
Il rigassificatore di Piombino presenta criticità sia per l’operatività del porto che per il raggio di rischio per eventuali incidenti gravi. Lo dicono in una missiva diretta al commissario, nonché presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani il segretario generale della Cgil di Livorno, Fabrizio Zannotti e la segretaria generale della Cgil di Grosseto, Monica Pagni.
“Pur ribadendo la necessità di sviluppare un progetto green per Piombino partendo dalle rinnovabili e dall’idrogeno” premettono i sindacalisti, a valle di un incontro appena tenutosi con la società Snam segnalano, a proposito dell’operatività del porto, che “ad oggi non risultano ancora sciolti nodi per noi fondamentali durante le manovre di arrivo e partenza delle navi metaniere e durante il periodo di scarico”.
Come evidenziato dagli stessi a Snam, “se gli organi preposti prescrivessero l’interdizione totale alla navigazione e con essa l’impossibilità di navigare all’interno del porto di Piombino durante tali manovre, questo comprometterebbe pesantemente la continuità territoriale e genererebbe un danno economico a tutta la comunità elbana e piombinese, e se così fosse ribadiamo la necessità di esprimere parere contrario al progetto” si legge nella lettera.
Ad avviso del sindacato, “dalle verifiche effettuate informalmente, anche un’eventuale prescrizione e quindi un’interdizione parziale alla navigazione e all’utilizzo delle altre banchine riguardante l’area di incidente, di fatto renderebbe inutilizzabile la banchina individuata per le attività portuali, questo comprometterebbe per la durata dell’operatività del rigassificatore le attività portuali” e per questo invitano Giani “a valutare l’impatto economico che questo avrebbe sull’economia e sullo sviluppo della città”.
La lettera della Cgil poi aggiunge: “Preso atto di alcuni casi che si sono verificati negli anni in altri porti per decisioni simili (non riguardanti strettamente i rigassificatori) da parte delle autorità competenti, occorre essere certi che eventuali decisioni di operatività totale o parziale del porto non siano modificabili nel tempo a impianto installato, con il rischio quindi di avere successivamente all’installazione una parziale o totale non operatività del porto. Pertanto a giudizio delle scriventi l’operatività del porto è fondamentale affinché vi sia un giudizio positivo sul progetto”.
Per quanto riguarda il raggio di rischio del rigassificatore, tenuto conto che l’operatività del porto è fortemente legata a questo aspetto, i sindacalisti ritengono che questo sia “sottostimato rispetto all’eventuale danno da incidente, per queste ragioni riteniamo necessario che il commissario per sgomberare qualsiasi dubbio chieda ulteriori approfondimenti sul tema”.
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