Il fornitore di manodopera dei porti sardi autorizzato per altri tre anni
L’Adsp isolana ottiene l’autorizzazione ministeriale per Alps e approva provvedimenti anche in materia di sicurezza e formazione
L’Agenzia per il Lavoro Portuale della Sardegna (Alps) ha ottenuto la necessaria proroga da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e continuerà quindi ad operare per altri 3 anni. È quanto ufficializzato nel corso del Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale della Sardegna.
“L’Agenzia ex art. 17 della legge 84/94, costituita nel mese di maggio 2018, dopo il riassorbimento di gran parte degli operatori dell’ex Clp di Cagliari nel mese di febbraio 2019, ha operato negli ultimi 3 anni con un organico di 29 unità full time equivalent, fornendo manodopera temporanea in un crescendo di giornate lavoro – in virtù dei picchi di traffico – che, dalle imprese portuali che operano nello scalo del capoluogo sardo, si è esteso anche su Portovesme e, nei prossimi mesi, potrebbe interessare anche i porti di Olbia, Oristano, Porto Torres ed Arbatax” ha fatto sapere l’ente in una nota, evidenziando anche che “dopo il via libera delle Commissioni Consultive Locali, rimarrà invariato, anche per il 2023, il numero massimo delle imprese autorizzate a svolgere operazioni e servizi specialistici portuali in conto proprio e in conto terzi (art. 16 e 18 della legge 84/94) negli scali”.
Occupazione, ma anche sicurezza sui luoghi di lavoro e formazione continua per gli operatori, con l’adozione da parte del Comitato del Manuale operativo delle ispezioni safety e del Piano Operativo di Intervento. Sempre in tema di occupazione ed impresa, tra gli altri punti all’ordine del giorno, l’approvazione dei nuovi Regolamenti per l’esercizio delle operazioni portuali e dei servizi specialistici e per il funzionamento delle Commissioni Consultive Locali. Ma anche l’esame di due nuove istanze per il rilascio di autorizzazioni ex art. 16 (legge 84/94) su Oristano.
“I provvedimenti al vaglio delle sedute dell’Organismo di Partenariato e del Comitato di Gestione sono la certificazione dello stato di buona salute del lavoro portuale – ha spiega Massimo Deiana, presidente dell’AdSP: “Fermo restando l’intenso e continuo lavoro per una soluzione strutturale alla crisi del comparto contenitori del Porto Canale, il termometro sull’operatività generale delle banchine restituisce segnali più che positivi da parte delle imprese, con prospettive di nuove assunzioni, avvio di nuove iniziative imprenditoriali, formazione continua e crescita della sicurezza sui luoghi di lavoro. Punti chiave che l’AdSP sostiene direttamente con strumenti, quali, ad esempio, l’Agenzia per il lavoro Portuale della Sardegna (Alps), che fornisce lavoro temporaneo alle imprese ex art. 16 con personale sempre formato e aggiornato e che, insieme, alla Kalport, sta garantendo, oltre ad una migliore e più ordinata operatività portuale, una copertura reddituale e strumenti incentivanti per l’insediamento futuro di nuove imprese e attività portuali nei nostri porti di Sistema”.
Da ricordare come, a latere dell’articolo 17 Alps – agenzia di fornitura di manodopera temporanea (partecipata, in minoranza, direttamente dall’ente) a tutti gli effetti, compresi quelli Ima (Indennità di mancato avviamento) – a Cagliari esista da qualche mese anche Kalport, agenzia creata con la scorsa finanziaria sul modello di quelle di Gioia Tauro e Taranto per il riassorbimento dei lavoratori del transhipment, per la copertura della cui Ima i fondi sono stati appunto stanziati dalla passata legge di bilancio. Se Alps fornisce manodopera temporanea a 360 gradi, Kalport (a cui sono registrati attualmente 178 lavoratori) provvede alle richieste di avviamento in ambito container.
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