Giampieri: “I porti stanno diventando palestre di novità”
Secondo il vertice di Assoporti la preoccupazione maggiore è rappresentata dalla durata della guerra: se i tempi si allungano creano e continueranno a creare preoccupazione e inflazione e rincaro delle materie prime
(Questo articolo rientra fra i contenuti pubblicati all’interno dell’inserto “Un anno di SHIPPING in ITALY” – Edizione 2022 – CLICCA e LEGGI)
Contributo a cura di Rodolfo Giampieri *
* presidente Assoporti
Il 2022 è stato un anno condizionato dalla guerra in Ucraina che ha fatto il paio con una pandemia che già aveva un po’ sfibrato l’economia. Un binomio che ha condizionato fortemente i mercati e la vita sociale delle persone. Quello attuale è un momento che sta creando una trasformazione profonda anche nel mercato. Trasformazione che va interpretata e affrontata con decisione adottando le necessarie contromosse.
Il Mar Mediterraneo tornato al centro delle attenzioni e le catene logistiche si sono accorciate. Qualcosa sta tornando anche in Italia ma soprattutto in zona Turchia; questo mette in moto soprattutto il cabotaggio marittimo a corto raggio dove l’Italia è una punta di diamante. Si tratta di un’altra opportunità che mette in moto e riconosce maggiore importanza ai porti del Centro-Sud.
Davanti a questo scenario che si sta definendo le risposte hanno bisogno di velocità perché questa trasformazione mette al centro la logistica marittima. La politica sta aumentando l’attenzione verso i porti. Ogni porto sta diventando molto di più, un hub energetico, unproduttore di tecnologia e altro; basti pensare all cantieristica che sta sviluppando soluzioni spesso di altissimo livello.
L’automazione sta entrando prepotentemente nei porti e questo significa che gli scali saranno sempre più aperti ai giovani e alla parità di genere, stanno diventando palestra del nuovo, di un mondo che sta cambiando. Importanti sforzi si stanno facendo anche in termini di sostenibilità. Dalla rigidità del secolo scorso i porti stanno diventando palestre di novità. Serve semplificazione e ciò non significa che i controlli non debbano esserci ma non siano ripetitivi e senza un tempo definito. Norme a interpretazione mettono in difficoltà chi deve prendere delle scelte.
Nel 2022 c’è stata effettivamente una ripresa nei traffici ma che non è coerente per tutti i settori. In prospettiva futura la preoccupazione maggiore è la durata della guerra, se i tempi si allungano creano e continueranno a creare preoccupazione e inflazione e rincaro delle materie prime. Tutti elementi che pesano.
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