Costa Magica dà ora (veramente) l’addio a Costa Crociere
La nave è una delle due in procinto di uscire dalla flotta della compagnia italiana, nell’ambito dell’ultimo piano di dismissioni annunciato da Carnival
È, prevedibilmente, Costa Magica una delle due navi tra le “più piccole e meno efficienti” che il gruppo Carnival ha recentemente annunciato di voler dismettere dalla flotta di Costa Crociere.
Sul sito della Capitaneria di Porto di Genova è spuntato un annuncio che informa di come la compagnia stia ottenendo, per la sua ormai ex unità, la cancellazione dal registro internazionale della bandiera italiana, per successiva iscrizione in quello di un altro paese comunitario, ovvero di Madeira. Da Costa Crociere arriva la conferma che per l’unità è in corso il processo di vendita, nell’ambito del piano di dismissioni comunicato con l’ultimo report trimestrale.
La sfrondatura decisa da Carnival Corporation per la flotta del suo marchio italiano era stata spiegata dal gruppo con la necessità di rivederne le dimensioni alla luce della perdurante chiusura del mercato cinese, in cui proprio le navi dal fumaiolo giallo avrebbero dovuto fare da avamposto per una sua futura espansione, perlomeno secondo i piani ideati in epoca pre-Covid.
Tra le candidate alla dismissione, era subito sembrato probabile spuntasse il nome di Costa Magica, non solo perché la nave è tra le più datate della flotta (l’anno di costruzione è il 2004), ma anche perché già a metà del 2021 Carnival aveva avviato la sua fuoriuscita dalla flotta di Costa (pratiche di dismissione della bandiera italiana incluse), in quel caso prevedendo un passaggio intra-gruppo, ovvero al brand Carnival Cruise Line. Un iter poi non concluso dato che il posto di Costa Magica nel passaggio al marchio statunitense era stato preso da Costa Luminosa.
Resta quindi ora da capire quale sarà la seconda nave di Costa Crociere a lasciarne le insegne. Dalla compagnia o dal gruppo di cui fa parte nessuna indicazione è arrivata sinora in proposito ma considerando l’anagrafe le più papabili potrebbero essere Costa Fortuna (unità del 2003) e Costa Serena (2007).
Dismissioni a parte, il tema dell’efficientamento delle flotte navali italiane, anche nel settore della crocieristica, è in questi giorni di stretta attualità anche nel dibattito pubblico. La questione è stata al centro anche di una tavola rotonda organizzata da Confitarma con la stessa Costa Crociere lo scorso 19 gennaio con lo scopo di “stimolare il confronto tra il sistema industriale e le istituzioni” sul “ruolo determinante” del settore.
Dall’incontro è emersa la richiesta del comparto di poter vedere estese anche alle navi da crociera le risorse del Fondo complementare al Pnrr stanziate per il rinnovo e refitting della flotta mercantile’ italiana.
Ricordando il piano di Costa Crociere di raggiungere le zero emissioni entro il 2050, il direttore generale di della compagnia Mario Zanetti ha anche descritto come “fondamentale” il supporto delle istituzioni verso “investimenti di medio-lungo periodo e per uno sviluppo parallelo tra flotte navali e infrastrutture di terra”. La collaborazione pubblico-privato, ha concluso, è quindi “indispensabile per individuare le priorità di investimento per l’intera filiera, e scongiurare il rischio che altri paesi possano sottrarre all’Italia la sua leadership nella crocieristica.”
F.M.
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