Il piano di Augustea e altri 11 armatori per avvicendare gli equipaggi a bordo
Un’alleanza di primarie compagnie armatoriali, di cui fa parte anche l’italiana Augustea, si dice molto preoccupata per il benessere dei marittimi imbarcati sulle proprie navi e per la sopravvivenza delle catene di approvvigionamento delle merci in questo delicato momento di emergenza e di limitazioni imposta dal coronavirus e per questo ha reso noto di aver […]
Un’alleanza di primarie compagnie armatoriali, di cui fa parte anche l’italiana Augustea, si dice molto preoccupata per il benessere dei marittimi imbarcati sulle proprie navi e per la sopravvivenza delle catene di approvvigionamento delle merci in questo delicato momento di emergenza e di limitazioni imposta dal coronavirus e per questo ha reso noto di aver sviluppato piani dettagliati per la valutazione dei rischio connessi ai cambi di equipaggio. Chiede però un sostegno politico e normativo urgente al fine di poter attuare questo programma.
Di questa inedita alleanza fra armatori, rappresentativa di oltre 1.500 navi e 70.000 marittimi, fanno parte D/S Norden, Grieg Star, Reederei Nord, Dynacom, V.Group, Wilhelmsen Ships Service, Pacific Carriers Limited, Magsaysay, Augustea, Columbia Ship Management, Inchcape Shipping Services e Synergy Group. Queste aziende richiamano l’attenzione sugli effetti potenzialmente disastrosi che l’attuale situazione può avere sullo stato d’animo e su diritti dei marittimi imbarcati e da settimane impossibilitati a scendere e avvicendarsi con altri colleghi. Attualmente ci sarebbero infatti più di 100.000 marittimi costretti a rimanere a bordo perché le chiusure dei confini imposte dalla pandemia impediscono loro di entrare o transitare in molte nazioni del mondo e quindi di trovare voli utili per fare rientro a casa.
Questa alleanza di armatori ha dunque sviluppato piani dettagliati di valutazione del rischio per i marittimi che assicurerebbero la possibilità di avvicendare equipaggi minimizzando la possibilità di contagi.
Il capitano Rajesh Unni, amministratore e fondatore di Synergy Group, azienda leader nel management di navi con sede a Singapore, ha detto: “Il nostro obiettivo collettivo, in qualità di proprietari e manager responsabili di asset navali che impiegano decine di migliaia di marittimi, è quello di perseguire ogni mezzo possibile per riportare a casa gli equipaggi verso le loro famiglie”. Proprio le criticità legate all’impossibilità di avvicendare i marittimi a bordo delle navi è stata la scintilla che ha innescato la nascita di questa inedita alleanza internazionale fra shipping company.
Più nel dettaglio sono stati identificati alcuni primari scali marittimi in giro per il mondo dove i cambi di equipaggio secondo loro possono essere effettuati in sicurezza e tra questi ci sono: Singapore, Houston, Rotterdam, Gibilterra, Jebel Ali, Fujairah, Hong Kong e Shanghai. Fondamentale è la presenza di aeroporti di rilevanza internazionale in prossimità degli scali marittimi.
Questa iniziativa ha già ricevuto il supporto delle associazioni di categoria degli armatori (International Chamber of Shipping) e dei lavoratori (International Transport Workers’ Federation).
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