Presentato lo studio sulle prospettive occupazionali dei porti del Mar Tirreno Settentrionale
Dall’analisi commissionata dall’AdSP di Guerrieri all’Università Bocconi emerge che lo scalo labronico potrebbe acquisire una posizione di vantaggio competitivo se riuscirà a interpretare in modo corretto le nuove dinamiche di mercato
Livorno – E’ stato presentato a Livorno nella Sala Ferretti della Fortezza Vecchia uno studio commissionato dall’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale all’Università Luigi Bocconi sulle prospettive del settore marittimo-portuale con lo scopo di rilevare le necessità formative del comparto in questa area per evitare i mismatch fra domanda e offerta nel lavoro.
“Lo studio – ha detto il presidente della port authority Luciano Guerrieri in apertura del convegno – è stato voluto per analizzare e poter fronteggiare la fase attuale che tutti stiamo vivendo caratterizzata da rischi, crisi e soprattutto repentini cambiamenti di situazioni e poter così preparare le persone ad affrontare il ‘nuovo’ e contrastare il disequilibrio”.
Presentato dal professor Oliviero Baccelli lo studio è partito da un’analisi dell’attualità del comparto che, seppure attrattivo e importante, sconta debolezze nei momenti di crisi come quello attuale. “Il funzionamento per linee dei traffici marittimi ha evidenziato che quando ci sono congestioni e ritardi c’è la sofferenza del sistema manifatturiero e occorrono soluzioni alternative” ha sottolineao il docente milanese. “Da qui la crescita dell’importanza della sinergia fra traffici containerizzati e linee aeree cargo” ha aggiunto.
Secondo il professore lo scenario attuale presenta comunque una maggiore autonomia europea rispetto a settori produttivi strategici e per i porti del sistema del Tirreno settentrionale, in particolare Livorno, si aprono opportunità importanti di sviluppo con molte realtà italiane ed europee con sede all’estero che stanno progressivamente tornando con una parte delle loro attività produttive in zone vicine all’Italia.
Baccelli ha sottolineato come i fattori trainanti siano oggi l’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale; quest’ultima in particolare rileva a Livorno per diversi settori fra i quali l’automotive con i traffici provenienti dal Far East e dalla Spagna: un settore che anche solo per le nuove esigenze dei suoi prodotti apre a opportunità di business, quindi prevede nuove imprese e conseguente necessità di formazione specifica.
Con il blocco delle vendite delle auto non elettrificate dal 2035 queste diminuiranno nei numeri, saranno di valore maggiore e costruite con componenti diverse che – anche riguardo alle batterie elettriche – richiederanno standard di sicurezza elevati offrendo anche molte opportunità di lavoro al sistema portuale e in particolare all’Interporto Amerigo Vespucci.
Altri aspetti nuovi sui quali sarà necessaria un’adeguata formazione riguardano i prossimi dazi ambientali e le necessarie certificazioni aziendali da parte delle imprese.
Molti altri e svariati sono i punti su cui si dovranno concentrare gli sforzi per attuare una formazione adeguata: dai nuovi processi di decarbornizzazione e di efficientamento energetico delle infrastrutture, a quelli di implementazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, dal rifornimento delle navi alimentate a Gnl grazie al rigassificatore Olt, alle aumentate esigenze dei clienti del settore crociere e alla crescente flessibilità nei servizi tecnico nautici e per il bunkeraggio, come pure nel campo del trasferimento dei container dalla strada alla ferrovia che richiede competenze più complesse. Formazione inoltre sarà indispensabile per tutti gli aspetti tecnologici più innovativi quali automazione e digitalizzazione.
Alla dettagliata presentazione per temi dello studio da parte del professor Baccelli è seguita la tavola rotonda a cui si sono uniti i sottoscrittori di forMare Toscana, il protocollo firmato nel 2019 per comporre nella Regione una rete di alleanze capace di indirizzare l’offerta formativa per i “lavoratori del mare”.
Al tavolo, insieme al professor Baccelli hanno partecipato il segretario generale dell’Adsp Matteo Paroli, il capo ufficio della direzione marittima della capitaneria di porto di Livorno, il comandante Alessio Loffredo; Massimo Marini e Fulvio Romeo Franchini, rispettivamente in rappresentanza di Confesercenti e Confcommercio, il segretario generale della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno, Pierluigi Giuntoli, la responsabile formazione di Confindustria Livorno Massa Carrara, Lucia Ginocchi e il responsabile formazione del Comune di Livorno, Marco Bennici.
Fra i diversi interventi dei relatori sulle singole iniziative e programmi dal lato formazione è emersa la creazione di nuovi corsi formativi su turismo e agriturismo per intercettare nuove professionalità anche a supporto del settore commerciale delle crociere (Confcommercio), una programmazione che sarà pronta a settembre di progetti di formazione mirati per le imprese della nautica da diporto che nasce dal progetto FormYachting (Comune di Livorno), oltre a spunti di riflessione che hanno riguardato la necessità stringente di protezione dei dati, sempre più colpiti degli attacchi informatici e le misure a contrasto adottate (Ads) e a una, più volte citata dai relatori, necessità di diffondere la cultura del mare a partire dalle scuole.
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