Carnival preannuncia almeno quattro anni senza nuovi ordini di navi
La strategia delineata dall’a.d. Josh Weinstein prevede un possibile ritorno ai nuovi investimenti non prima del 2027
Carnival Corporation nei prossimi anni rimarrà ferma sulla sua strategia di nuove costruzioni che non prevede commesse ulteriori rispetto a quelle già firmate in passato.
A rivelarlo, durante la conference call con gli analisti finanziari per commentare l’ultima trimestrale del gruppo, è stato l’amministratore delegato Josh Weinstein che ha ricordato come il gruppo attualmente abbia in costruzione quattro nuove navi, a cui si aggiunge l’unità extra-lusso Seabourn Pursuit, con consegne programmate fino al 2025. Dal 2026 non sono e non ci saranno altre new entry nella flotta della corporation americana leader nel mercato delle crociere per capacità di stiva (letti bassi e navi).
“Abbiamo il portafoglio ordini più basso degli ultimi decenni” e “non ci sarà nessuna nave nel 2026” ha dichiarato Weinstein.
Più precisamente il programma di nuove costruzioni in arrivo per Carnival prevede, oltre alla Seabourn Pursuit, anche le navi Carnival Jubilee, due navi per Princess Cruises e la nuova Queen Anne destinata al marchio Cunard.
Dopo il 2026, se le condizioni di mercato e soprattutto lo stato di salute finanziario dell’azienda tornerà positivo, Weinstein ha previsto che la compagnia potrebbe tornare a ordinare una o due navi all’anno. “Una o due, e se inizieranno nel 2027 o dopo il 2027 è ancora un punto interrogativo” ha precisato a questo proposito. Spiegando che, con una minore crescita della capacità in flotta la compagnia si trova in una posizione migliore per migliorare i propri risultati. “Con quattro navi in ordine ora, più una piccola nave da spedizione fino al 2025, sapere che non avremo nulla nel 2026 e nel 2027 è una spinta, vedremo. Questo ci permette di generare un flusso di cassa gratuito e di ridurre il debito” ha dichiarato Weinstein.
Per la cantieristica navale europea affamata di lavoro non è invece una bella notizia anche se, a parziale consolazione, va sottolineata la nascita di nuovi brand e compagnie crocieristiche attive in mercati di nicchia, nel settore luxury e nel segmento di mercato delle navi expedition.
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