Inaugurato un nuovo magazzino del freddo all’Interporto di Livorno
La struttura è già operativa e rappresenta una prospettiva importante perché in grado di dirottare sul porto toscano i traffici oceanici attualmente diretti verso l’estero oppure verso altri scali italiani
Collesalvetti (Livorno) – Un nuovo magazzino del freddo, ulteriore importante tassello per uno dei progetti più strategici dell’Interporto Amerigo Vespucci, quello del Cold Village appunto, è stato appena inaugurato.
L’attività della nuova struttura, architettonicamente accattivante ed ecologicamente sostenibile, prende il via in un momento in cui l’area in cui è collocata sta vivendo una fase particolarmente importante per le buone prospettive dal lato infrastrutturale che contribuiranno allo sviluppo dei traffici merci da e per l’interporto, porto di Livorno e per tutto il territorio.
A parlare per primo di queste importanti strutture che si stanno ultimando è stato il presidente Rocco Guido Nastasi. Nel suo saluto agli ospiti ha ricordato il recente avvio dei lavori dell’opera ferroviaria per il collegamento della struttura retroportuale al porto di Livorno che, con la prossima definizione del progetto “Raccordo”, innesterà la linea al corridoio Scandinavo Mediterraneo creando una linea dedicata per le merci dal porto di Livorno e dall’Interporto Vespucci verso il Nord Italia e il Nord Europa. “I tempi per l’avvio dei lavori del ‘Raccordo’, considerando che il progetto ferroviario è in via definitiva e già in buona parte finanziato, possono essere ritenuti ragionevoli e saranno comunque oggetto del nostro monitoraggio affinché siano realizzati in modo corretto e veloce” ha detto Nastasi.
Il nuovo magazzino del freddo ufficialmente inaugurato oggi, ma già operativo da qualche giorno, rappresenta una prospettiva importante perché in grado di dirottare sul porto di Livorno i traffici oceanici attualmente diretti verso l’estero oppure verso altri porti italiani.
“Inoltre – ha spiegato Matteo Paroli, segretario generale dell’AdSp toscana – la logistica del freddo, in crescita negli anni e peculiare per lo scalo livornese, ha bisogno di contemperare tempi stretti nello smistamento delle merci con costi contenuti; nel porto di Livorno potrà fare un passo ancora in avanti con l’attivazione da parte dell’AdSP di un investimento di 11 milioni di euro (30% AdSP e il rimanente fondi Pnrr) con la creazione di un secondo magazzino che rappresenta l’ulteriore integrazione delle strutture ricettive del freddo. Perché tutto funzioni con la massima efficienza – ha continuato Paroli – l’AdSP si sta attivando perché non vi siano mai interruzioni né minime alterazioni di temperature nella catena del freddo chiedendo l’assistenza di tutte le istituzioni affinché le merci, una volta arrivate in porto, possano essere trasportate in modo tempestivo dai mezzi pesanti verso le aree extra portuali anche nei giorni di festività o comunque di circolazione vietata”.
“Questo magazzino, che fa parte di uno dei diversi progetti dell’interporto, fra cui il Pharma Valley che sorgerà entro il 2024, – ha detto Raffaello Cioni, amministratore delegato di Interporto A. Vespucci – è funzionale al porto di Livorno, che già movimenta circa 25 mila contenitori l’anno di ‘fresco’, ma non aveva ancora un magazzino del congelato”. Cioni ha ringraziato tutti gli attori che hanno contribuito già dai primi tempi di avvio lavori della struttura, particolarmente difficili a causa della pandemia e dei costi alle stelle, permettendo di portare avanti progetti strategici.
Delle caratteristiche del nuovo magazzino ha parlato Luca Bianchina, amministratore unico della società CSC, partecipata per il 40% dall’Interporto Vespucci, che gestisce il ‘progetto del freddo’: “Il magazzino è un’opera veramente eccezionale, imponente e bella e ha un appeal sulla logistica portuale molto importante. Contiamo di raggiungere il break even point in due anni con una gestione di circa 1800 Teus: numeri che in questo campo il porto di Livorno oggi non ha. Da questo lavoro tutti trarranno benefici a partire dai terminalisti e dai trasportatori; inoltre il magazzino essendo un ‘deposito doganale privato’, ha un’autorizzazione – che normalmente gli altri grandi depositi non hanno – che permette al cliente che ha i requisiti di spostare la merce con velocità, portarla nel magazzino ed introdurla quindi nella condizione di stato estero, senza anticipazioni di spese che normalmente sono molto alte dato il valore di queste merci (quello di un container di pesce ad esempio è intorno ai 150mila euro) per poi – quando decide di immetterla nel regime comunitario procedere al suo sdoganamento e istradarla verso le piattaforme logistiche dedicate alla sua distribuzione”. I traffici – ha informato Bianchina – provengono prevalentemente dal Sud America, dal Sud Est Asiatico e presto anche dal bacino Mediterraneo”.
Uno degli aspetti più sottolineati di questa nuova struttura è quello ecologico: dotato di pannelli fotovoltaici sul grande tetto e di una tecnologia particolare che riesce ad abbattere al massimo le emissioni nocive il nuovo magazzino è un esempio importante di attenzione all’ambiente.
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