Deposito Gpl di Chioggia: uno studio segnala elevati rischi per le navi gasiere
Il progetto di un nuovo deposito di Gpl nel porto di Chioggia con annesso accosto di navi gasiere ha ricevuto una bocciatura che farà piacere ai suoi detrattori. Il Comune locale ha reso noto che una non meglio specifica ditta pisana incaricata di redigere lo “Studio di rischio d’area nel bacino lagunare e nel territorio […]
Il progetto di un nuovo deposito di Gpl nel porto di Chioggia con annesso accosto di navi gasiere ha ricevuto una bocciatura che farà piacere ai suoi detrattori. Il Comune locale ha reso noto che una non meglio specifica ditta pisana incaricata di redigere lo “Studio di rischio d’area nel bacino lagunare e nel territorio di Chioggia” non solo lo ha consegnato, ma che il suo esito sarebbe tutt’altro che rassicurante. Non solo per la popolazione e per il tessuto urbano a terra ma anche per la navigazione. In una nota il vicesindaco di Chioggia e assessore all’ambiente, Marco Veronese, ha detto: “Lo studio ha utilizzato gli strumenti tipici dell’analisi di rischio d’area, che ricompongono i vari scenari incidentali identificati e valutati nelle analisi delle singole sorgenti di rischio, in modo da esprimere quantitativamente il ‘rischio complessivo’ in termini di ‘Rischio Locale’ e di ‘Rischio Sociale’ sul territorio e la popolazione. Lo stesso approccio è stato adottato nell’elaborazione di alcuni Rapporti Integrati di Sicurezza Portuale (Risp) redatti quando vigeva il D.M. 293/2001 abrogato dalla legge ‘Seveso 3’ che non prevede appunto la redazione del Risp”.
Questa analisi dei rischi che ha commissionato l’amministrazione comunale vuole essere uno strumento utile nella valutazione del piano di emergenza che dovrà predisporre la Prefettura e potrà essere utile alla Capitaneria di Porto, che ha la competenza per la sicurezza della navigazione. Inoltre sarà uno studio alternativo a quello già presentato dalla ditta a tutti gli enti coinvolti per la costruzione del deposito di Gpl da 9.000 metri cubi in Val da Rio.
Veronese prosegue spiegando che “lo studio si basa su modelli matematici e curve, che rappresentano l’accettabilità del rischio connesso a eventi incidentali che potrebbe causare l’impianto di Gpl e i flussi di materia pericolosa per alimentarlo. Dall’analisi è emerso – sottolinea il vicesindaco – che il ‘rischio sociale’ dovuto alla numerosa presenza di abitanti nell’area di transito delle navi gasiere è considerato inaccettabile: i trasporti costituiscono la sorgente di rischio che ha maggiore incidenza. Per quanto riguarda il ‘rischio locale’ e individuale, lo studio ha evidenziato criticità per quanto riguarda la possibilità di incaglio dovuta alla profondità contenuta e non uniforme dei fondali e dalla difficoltà di manovra delle navi gasiere, dovuta alle dimensioni del canale Lombardo Esterno. Si ricordano casi recenti di incaglio di navi di grandi dimensioni nell’area portuale di Chioggia, come nel luglio 2019 per una nave mercantile, le cui operazioni di recupero non sono state semplici e si sono protratte per più giorni”. Il documento sarà inserito nel piano comunale di Protezione Civile e trasmesso al Comitato Tecnico Regionale, alla Prefettura di Venezia, all’Autorità di Sistema Portuale e alla Capitaneria di Porto per quanto di competenza.
Ad aver promosso ormai diversi anni fa questo impianto è Socogas, azienda che si occupa da 50 anni di intermediazione di Gpl e gestisce in Italia l’intera logistica distributiva del prodotto per conto di alcune fra le maggiori compagnie petrolifere. Per ottimizzare tale attività, puntando a una riduzione del trasporto su ferrovia e a una maggiore sicurezza del Gpl viaggiante, il Gruppo Socogas e Costa Bioenergie vorrebbero realizzare questo deposito costiero con un investimento da 35 milioni di euro.
Sul proprio sito web Socogas ricorda di aver seguito tutto l’iter previsto per gli impianti ‘strategici’ inoltrando le richieste di autorizzazione a livello ministeriale. I Ministeri competenti (Sviluppo Economico e Infrastrutture e Trasporti) hanno poi coinvolto nel procedimento tutti gli enti interessati, comprese le Autorità locali, chiamandole a esprimersi in sede di Conferenza dei Servizi. L’iter, che si è protratto per oltre un anno, si è concluso con l’emissione del Decreto Interministeriale di Autorizzazione, datato 29 Maggio 2015. La parte relativa alla sicurezza è stata oggetto di specifica disamina da parte del Comitato Tecnico Regionale che, dopo aver attentamente valutato il progetto, ha emesso il proprio Nulla Osta di Fattibilità, formalizzando la sua compatibilità con il territorio circostante. “Il Deposito è quindi regolarmente autorizzato e assolutamente rispettoso di tutte le norme vigenti” sottolineano da Socogas. Da un punto di vista marittimo il progetto del deposito prevede un punto per travaso Gpl da nave e un altro per travaso gasolio da bettolina.
La strada verso la concreta realizzazione di questa nuova infrastruttura è in realtà ancora in salita però perché, nell’ultimo anno e mezzo, prima il Ministero dello sviluppo economico sotto la guida di Luigi Di Maio, poi l’Autorità di Sistema Portuale timonata da Pino Musolino, hanno espresso a più riprese e con decisione la volontà di bloccare la costruzione di questo impianto. Lo studio di rischio per la navigazione appena ricevuto dal Comune di Chioggia rappresenta un altro punto a favore degli oppositori del progetto.
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