È morto Bertram Rickmers: armatore tedesco che investì anche in porto a Genova
Nel 2008 era entrato insieme a Scerni con una quota del 12,5% ciascuno nel Terminal San Giorgo scalato regolarmente dalle sue navi
Bertram Rickmers, imprenditore discendente di una nota famiglia armatoriale tedesca, è morto domenica sera all’età di 71 anni per un incidente domestico. Secondo quanto trapela sarebbe scivolato dalle scale nella propria villa durante i festeggiamenti per il 60° compleanno della moglie.
Rickmers era a capo della società Asian Spirit Steamship Company la cui direzione lunedì ha comunicato con un messaggio ai dipendenti che il noto armatore è morto “completamente a sorpresa”.
La storia della famiglia Rickmers nel business armatoriale (giunta alla quinta generazione) arriva da lontano come testimonia il veliero a tre alberi Rickmer Rickmers del XIX secolo che oggi si trova ormeggiato nel porto di Amburgo ed è diventata una delle attrazioni turistiche per i visitatori dello scalo.
Nel 2008 attraverso la società Rickmers-Linie attiva nel trasporto marittimo di merci varie e project cargo, il gruppo con sede ad Amburgo aveva rilevato il 12,5% del neonato Terminal San Giorgio del porto di Genova; gli altri azionisti erano la Finservice di Scerni (suo agente marittimo di fiducia) con la stessa quota e il resto il mano al Gruppo Gavio. Qualche anno più tardi entrambe gli azionisti di minoranza avevano ceduto le proprie quote ma la scelta di scommettete sul terminal di Ponte Libia era motivata dal fatto che le navi multipurpose di Rickmers scalavano regolarmente Terminal San Giorgio (erano il cliente più importante a quel tempo) nell’ambito di una linea che collegava il Mediterraneo con il Medio Oriente e il Far East.
Per Bertram Rickmers gli ultimi anni sono stati particolarmente turbolenti dal punto di vista finanziario: nel 2017 aveva infatti dovuto presentare istanza di fallimento per la sua società Rickmers Holding AG a fronte di 1,7 miliardi di euro di debiti. Insieme al fratello Erck, aveva fondato negli anni ’80 una società che vendeva obbligazioni navali con il sistema delle Kg. Dopo la separazione dei due fratelli, Bertram Rickmers costruì la sua azienda fino a farla diventare una forza importante sul mercato globale: nei momenti migliori, la flotta contava 130 navi e garantiva lavoro a oltre 2.000 persone.
Rickmers era indignato per il fatto che l’istituto di credito Hsh Nordbank, in qualità di principale creditore della sua società, si fosse opposto a un piano di ristrutturazione extragiudiziale durante la crisi e ne seguirono lunghi strascichi giudiziari. Il suo gruppo venne rilevato dell’imprenditore di Brema Kurt Zech che qualche tempo dopo acquisì anche la società ER Schifffahrt del fratello Erck Rickmers.
Il trasporto marittimo aveva segnato la vita di Bertram Rickmers: dopo aver conseguito il diploma di scuola superiore, andò lui stesso per mare. Studiò economia e fu assunto dallo zio Claus Rickmers. Presso il cantiere Rickmers di Bremerhaven, fu responsabile della vendita di navi, avviò un’attività in proprio e infine divenne lui stesso armatore. Dopo il fallimento della Rickmers Holding, aveva appunto fondato una nuova società chiamta Asian Spirit Steamship Company. L’anno scorso aveva ceduto l’attività al figlio Rickmer Clasen Rickmers. Oltre alla moglie e al figlio Rickmer Clasen, Bertram Rickmers lascia due figlie e cinque nipoti.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY