Port State Control: l’Italia è il 2° Paese tra gli aderenti al Paris MOU per numero di ispezioni eseguite
Lo scorso anno portate a termine ispezioni anche in 370 port facilities “equivalente al 100% degli impianti portuali distribuiti nei 96 porti italiani” e “354 ispezioni occasionali su navi nazionali e straniere”
La Guardia Costiera italiana è fra le più attive in Europa, tanto in qualità di amministrazione di bandiera (attività di Flag State nei confronti delle navi nazionali), quanto come soggetto attuatore dell’accordo internazionale Paris Mou.
A certificarlo i dati illustrati in occasione della presentazione, presso l’Aula del Parlamentino del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Rapporto annuale 2022 delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, alla presenza del Ministro Matteo Salvini e dell’ammiraglio Nicola Carlone.
Come amministrazione di bandiera la Capitaneria ha sottolineato “il balzo di 7 posizioni rispetto al 2021 (dalla diciassettesima alla decima) nella white list mondiale, la classifica stilata a seguito di audit di Imo (International Maritime Organization, l’Organizzazione marittima internazionale), nell’ambito del ranking mondiale del Paris Mou sulla qualità delle Amministrazioni di bandiera”.
Quanto al Port State Control, l’Italia è il 2° Paese tra gli aderenti al Paris MOU per numero di ispezioni eseguite:
Primo posto per numero di detenzioni: “Nel 2022, nei porti nazionali, su un totale di 5.675 navi straniere ispezionabili secondo la normativa internazionale in materia di ‘Sicurezza della Navigazione’, gli ispettori Psc della Guardia costiera ne hanno sottoposte a verifica 1.627; tra queste, 199, (ossia il 12,2%) sono state sottoposte a provvedimento di fermo amministrativo (detenzione) per le gravi carenze riscontrate durante le attività ispettive e tali da compromettere la ‘sicurezza’ della nave. Tra queste, 20 unità, a causa delle gravi carenze emerse, sono state inviate presso un cantiere di riparazione e 6 sono state oggetto di un ulteriore provvedimento di ‘rifiuto di accesso’ (bando) da tutti i Porti dell’Unione Europea per aver subito molteplici provvedimenti di fermo. Il rapporto ispezioni/detenzioni del 2022 risulta in aumento rispetto a quello dell’anno precedente, chiuso con 140 detenzioni su 1.360 ispezioni”.
Particolarmente rilevante il numero di deficienze in materia di condizioni di lavoro
Non sono invece stati diffusi dettagli riguardanti il naviglio nazionale né sugli esiti delle ispezioni nei porti, anche se il report dell’autorità marittima cita i dati di 370 port facilities “equivalente al 100% degli impianti portuali distribuiti nei 96 porti italiani” e di “354 ispezioni occasionali su navi nazionali e straniere”.
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