Msc pronta a superare Maersk anche per tonnellaggio di proprietà
Andy Lane, dirigente della Cti Consultancy a Singapore ha criticato la strategia di crescita del liner elvetico
La compagnia di navigazione ginevrina Mediterranean Shipping Company (Msc) sta per superare un altro primato. Secondo diverse fonti fra ricercatori e anqlisti mancherebbero infatti solo tre consegne di navi per superare la rivale Maersk come vettore con la più grande flotta di navi di proprietà al mondo.
Le prossime tre nuove consegne di megamax che salperanno dai cantieri cinesi, consentiranno a Msc di colmare e superare l’attuale divario di 66 mila slot con Maersk, in termini di tonnellaggio di proprietà, oltre che allungare il suo vantaggio complessivo sul vettore danese a oltre 1 milione di Teu in termini di capacità di stiva.
Msc continua inoltre a popolare i rapporti di brokeraggio sulle operazionidi compravendita avendo da pochi giorni acquisito altre quattro navi di seconda mano.
Lo scorso mese Msc è diventata la prima compagnia di linea al mondo a gestire una flotta di oltre cinque milioni di Teu.
A titolo di esempio l’intera capacità globale di trasporto di container era di cinque milioni di tonnellate all’inizio del 2000.
Oltre a ciò Msc ha raddoppiato la sua flotta in soli otto anni e mezzo ma non solo: anche gli ordini di nuove navi sono cresciuti con una flotta che potrebbe superare i 6 milioni di slot entro la metà del prossimo anno.
Peter Sand, analista capo della piattaforma di tariffe di nolo Xeneta, ha affermato che “la decisione di Msc di procedere da sola nella gestione delle linee una volta terminato l’accordo di condivisione delle navi con Maersk nel gennaio 2025, è stata fondamentale per la sua strategia di acquisizione di navi”.
Nei prossimi giorni sono attesi importanti incontri sull’ambiente nella sede del Comitato per la Protezione dell’Ambiente Marino (Mepc) dell’Imo. Tema centrale le nuove navi e l’impatto che avranno sull’ambiente.
Andy Lane, dirigende della Cti Consultancy a Singapore ha criticato la strategia di crescita di Msc, affermando che “i requisiti della CII e le potenziali iniziative di carbon tax potrebbero cambiare radicalmente in futuro la composizione della flotta. Questi fattori – continua – determineranno l’efficacia dell’impiego delle navi e, con ogni probabilità, comporteranno enormi costi operativi e/o di retrofit. Avere un numero maggiore di navi quindi potrebbe non essere vissuto come una virtù”.
G.M.