“Con l’esonero del contributo Art all’autotrasporto ripercussioni sull’aliquota per gli altri”
Alle parole del presidente dell’authority Zaccheo, pronunciate durante la Relazione Annuale 2023, ha replicato Uggè (Fai – Conftrasporto): “Non siamo un bancomat”
La Relazione Annuale 2023 dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti al parlamento, andata in scena ieri, ha avuto una coda polemica suscitata in particolare dalle parole pronunciate dal presidente Nicola Zaccheo a riguardo dell’esonero del contributo per la categoria dell’autotrasporto.
Tornando sulla decisione dell’esecutivo di cancellarlo non solo per l’anno in corso ma in via definitiva, il presidente di Art ha espresso – secondo quanto riporta Repubblica – “grande rammarico” anche, più in generale, per l’esclusione delle imprese del settore dall’alveo di competenza dell’organo, paventando inoltre le ripercussioni dei conseguenti minori introiti derivanti dall’esonero “sulla capacità di programmazione delle attività dell’Autorità” così rispetto alla “impossibilità di valutare la progressiva riduzione della misura dell’aliquota per la totalità dei soggetti interessati, riduzione che, come dimostra quanto disposto per l’anno in corso, è stata ed è obiettivo di questa Consiliatura”.
Parole che non sono sfuggite alla Fai e al suo presidente Paolo Uggé, tornato alla carica sul tema. L’associazione ha subito diffuso una nota nella quale ha replicato: “Non siamo il vostro bancomat”. “Il settore di appartenenza di Fai e le attività svolte dalle imprese di trasporto su gomma non sono mai state interessate dal concreto esercizio di competenze attribuite all’Autorità, come è stato più volte sancito dalla giurisprudenza amministrativa del Tar e del Consiglio di Stato, e il contributo assertivamente dovuto è utilizzato per finanziare attività non regolatorie, bensì competenze amministrative di tipo generico, che debbono essere a carico della fiscalità generale” ha proseguito Uggè, che ha poi ricordato come sia stato il decreto Genova a estendere il raggio dell’obbligo contributivo al settore dell’autotrasporto, dal quale la categoria era stata esclusa fino al 2018.
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