Accordo fra Commissario straordinario e Provveditorato per i dragaggi in Laguna
In assenza del Piano morfologico, Fulvio Lino Di Blasio e l’organo del Mit definiscono il percorso per la realizzazione di un unico sito di conferimento
Dopo le frizioni con l’Autorità Anticorruzione, che aveva stigmatizzato l’intenzione dell’Autorità di sistema portuale di Venezia di continuare a utilizzare l’isola di Tresse 3 per conferirvi i fanghi di dragaggio, il presidente Fulvio Lino Di Blasio ha superato l’ostacolo con un accordo appena sottoscritto con il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche del Veneto. Lo ha fatto agendo nelle duplici vesti commissariali (per le crociere e per la realizzazione del terminal Montesyndial), presumibilmente per attingere alle risorse a disposizione del primo dei due incarichi straordinari.
L’iniziativa nasce dal fatto che Adsp, Commissari e Provveditorato sono in perdurante attesa del Piano morfologico e ambientale, il documento che deve individuare i siti lagunari in cui è possibile conferire i sedimenti provenienti dai dragaggi e non riutilizzabili in Laguna. In questa vacatio (causa primaria delle iniziative che hanno indotto l’intervento di Anac), come raccontato da SHIPPING ITALY, il Decreto infrastrutture conferì al commissario la possibilità di ovviarvi. Da qui l’accordo col Provveditorato.
Il cui oggetto è “l’attuazione di un programma consistente nella localizzazione, progettazione e realizzazione di un unico sito di conferimento per sedimenti non utilizzabili nell’ambito del recupero morfologico della Laguna di Venezia, nonché la sua successiva gestione, da attuarsi ove necessario anche per stralci funzionali”. In tale sito saranno conferiti “i sedimenti provenienti dall’escavo dei canali di grande navigazione (fra cui Malamocco e Vittorio Emanuele III, ndr), dei canali lagunari, dei rii interni e dagli interventi di manutenzione necessari all’attivazione funzionale delle barriere del Sistema Mose”.
Malgrado, si legge ancora nel documento, il Provveditorato abbia “già predisposto gli atti tecnici di indirizzo alla progettazione per l’individuazione del sito di conferimento, allegati al presente Accordo per farne parte integrante”, tali documenti non sono al momento ancora pubblicamente disponibili (“relazione illustrativa; documentazione fotografica; stima di massima; relazione archeologica preliminare; elaborati grafici”) per cui l’ubicazione proposta resta al momento ancora ignota, così come i tempi e “la quantità definitiva (di fanghi conferibili, ndr), ai fini del dimensionamento del sito di conferimento, sarà fissata solo in sede di progettazione di fattibilità tecnica ed economica”. Un’apposita conferenza stampa nei prossimi giorni fornirà dettagli e risposte in proposito.
Ad oggi quel che si sa è che si prevede che il sito possa ospitare (a pagamento) conferimenti anche di amministrazioni terze, il fatto che l’area è in territorio demaniale ma non portuale (dato che si prevede la gratuita disponibilità per il Commissario), che si procederà con evidenza pubblica per selezionare realizzatore e gestore del sito.
Prima di ciò, però, si provvederà alla “predisposizione della documentazione tecnica ed amministrativa e successivo affidamento ed esecuzione del servizio per la redazione, per l’intero sito, del Progetto di fattibilità tecnica ed economica (Pfte), integrato con lo Studio di Impatto Ambientale (Sia)”, dopodiché si passerà all’espletamento delle procedure autorizzative, anche ambientali, fatti salvi i poteri commissariali a norma delle vigenti disposizioni”. Una precisazione, quest’ultima, ribadita nell’accordo, laddove si fanno “salvi i poteri derogatori attribuiti al Commissario Crociere Venezia” anche in relazione “allo espletamento delle procedure di valutazione di impatto ambientale”.
A.M.
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