Rixi: “Il Ministero dei Trasporti verso due direzioni per porti e navigazione”
La premier Meloni ha invece annunciato un collegato dedicato all’economia del mare nella prossima Legge di bilancio
Gli esponenti dell’attuale Governo hanno fatto sentire la propria vicinanza al Salone Nautico Internazionale di Genova partecipando personalmente con diversi ministri e perfino con la premier Giorgia Meloni.
All’inaugurazione della krmesse genvoese Edoardo Rixi, viceministro delle Infrastrutture e Trasporti, a proposito di quanto si possaa fare per la nautica e per l’economia del mare in generale hadetto: “Credo che ci debba essere sempre più osmosi tra pubblico e privato. Non possono essere due mondi che hanno regole e visioni diverse. Bisogna lavorare insieme tutto l’anno. Siamo partiti con una ristrutturazione del Ministero, che troverà attuazione nei prossimi mesi, quando scorporiamo l’attuale direzione generale che si occupa di porti e navigazioni, in due direzioni generali, una alla navigazione e una ai porti, per portare avanti tutte le riforme dei codici del settore e velocizzare le procedure di approvazione. Le complicazioni dovrebbero essere eliminate”.
Secondo Rixi “noi dobbiamo puntare a essere un primato a livello mondiale, per farlo non dobbiamo sederci. Mi auguro che il Governo faccia una riflessione complessiva su come devono essere perfezionate le norme nei procedimenti burocratici, per evitare colli di bottiglia prima e perdere mesi che vengano pubblicate in Gazzetta. La nautica è un settore che vogliamo rappresenti l’eccezionalità del saper fare che è tipica del made in Italy”.
Particolarmente significativa la visita del presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, al Salone Nautico Internazionale di Genova, una passerella che ha lasciato particolarmente soddisfatti Confindustria Nautica e tutto il comparto non solo per la partecipazione di persona alla fiera ma anche per quanto detto. “Non è il comparto della nautica che deve ringraziare me per essere venuta qui oggi a colmare una lacuna di 37 anni dall’ultima visita ufficiale di un Presidente del Consiglio dei Ministri al Salone Nautico” ha detto la premier. “Devo ringraziare questo comparto, perché quando si hanno delle aziende che riescono a raccontare, produrre, dimostrare l’eccellenza italiana come il settore nautico ha fatto questi anni, dando lavoro alle maestranze italiane, producendo una filiera che dà lavoro a oltre 200 mila lavoratori in Italia facendo attenzione alla nostra tradizione, che è la tradizione della nostra eccellenza, che produce per 7 miliardi di euro e che inevitabilmente si riversano anche nelle casse dello Stato italiano e fanno un pezzo delle risorse che lo Stato italiano può spendere, credo che sia il Governo di questa Nazione che deve venire qui ed avere l’umiltà e la responsabilità di dire grazie per il lavoro che questo settore ha saputo rappresentare e per l’eccellenza che ha raccontato nel mondo”.
La premier ha poi aggiunto: “Sono venuta anche perché questo è un Governo che ha voluto concentrare un pezzo delle sue scelte strategiche proprio sul tema del mare. Il mare è una delle infrastrutture più strategiche di cui l’Italia dispone e non si può non avere una strategia su come creare al meglio una sinergia tra tutti gli attori che operano nell’economia del mare. Come saprete, la settimana scorsa è stato presentato il Piano del Mare: c’è un ministero specifico che si occupa di questa materia e che ha messo insieme tutti gli attori di questa filiera. Li ha messi attorno al tavolo, ha ascoltato i bisogni di quelle filiere, ha raccolto le indicazioni che venivano dalle imprese che operano in quei settori, ha fatto una strategia e l’ha scritta in un Piano. Presidente, non c’è bisogno che ricordi ai ministri quali sono gli impegni che si sono presi, perché nella prossima Legge di Bilancio, noi abbiamo un collegato dedicato all’economia del mare. Nel collegato raccoglieremo le esigenze e le proposte, che arrivano dai vari settori compreso il settore della nautica con le sue necessità di semplificazione. Questo è un settore che spesso è stato fatto oggetto di demagogia, a volte è stato vituperato. Usciamo da questa logica: chi produce eccellenza italiana può solamente essere ringraziato e difeso”.
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