Nuovo record di passeggeri e 1,6 miliardi di investimenti nei porti italiani per la crocieristica
Il 32,6% delle risorse è per la costruzione di nuovi terminal crocieristici, il 26,7% per la predisposizione degli scali ai rifornimenti alternativi e agli approvvigionamenti energetici in banchina e oltre il 20% per la realizzazione di altre infrastrutture a servizio della crocieristica
Il valore complessivo degli investimenti portuali sulla crocieristica in Italia nel triennio 2024-2026 ammonterà a circa 1,6 miliardi, di cui il 32,6% dedicati alla costruzione di nuovi terminal crocieristici (quasi 530 milioni), il 26,7% per la predisposizione degli scali ai rifornimenti alternativi e agli approvvigionamenti energetici in banchina (circa 430 milioni) e oltre il 20% alla realizzazione di altre infrastrutture a servizio della crocieristica (330 milioni). Fra i progetti, al momento in via di sviluppo nel nostro Paese, per l’avanzamento dei servizi portuali a supporto della crocieristica spiccano il nuovo terminal crociere di Porto Corsini a Ravenna che dovrebbe essere completato il prossimo anno, con un valore di investimento pari a 27,7 milioni di euro, la nuova stazione marittima di Catania del valore di 2 milioni di euro e la riqualificazione dell’ex silos granario Hennebique a Genova, per il quale sono stati investiti complessivamente 130 milioni di euro (ma i cui lavori si sono fermati ancora prima di iniziare).
Questi alcuni dei dati presentati in occasione della presentazione dell’undicesima edizione di Italian Cruise Day, il forum annuale del comparto crocieristico organizzato per il 27 ottobre a Taranto da Risposte Turismo, società di ricerca e consulenza a servizio della macro industria turistica. Organizzato in partnership con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio e il Comune di Taranto, il forum sarà nuovamente l’occasione di dibattito, incontro e business network per tutti gli operatori del comparto crocieristico – tour operator e agenti di viaggio, compagnie armatoriali, agenti marittimi, rappresentanti delle realtà portuali e molti altri – per aggiornarsi e approfondire le ultime tendenze, le dinamiche, i processi produttivi e le prospettive future del settore.
Un focus specifico sarà dedicato ovviamente a Taranto, porto in cui nel prossimo triennio verranno investiti quasi 30 milioni per realizzare infrastrutture al servizio della crocieristica. Di questi, 15 milioni si aggiungeranno ai 20 milioni già stanziati nel triennio in chiusura per l’installazione di un impianto per l’approvvigionamento elettrico a terra e carburanti alternativi (Gnl) per le navi da crociera.
Passando ai dati relativi al traffico passeggeri in Italia, sempre secondo Risposte Turismo il nostro Paese raggiungerà a fine 2023 il record storico di 12,9 milioni di passeggeri movimentati e inoltre, porterà 8 porti nella classifica dei 20 principali scali mediterranei per la crocieristica. Tra le variazioni più significative sul 2022 spicca quella di Venezia che, unitamente agli altri scali italiani dell’alto Adriatico, contribuirà al superamento in quest’area a fine 2023 della soglia di 1,3 milioni di passeggeri movimentati (sommando Venezia, Trieste, Ravenna, Monfalcone, Chioggia e Sistiana).
A livello regionale la Liguria si confermerà al primo posto con oltre 3 milioni di passeggeri movimentati (+42% sul 2022), davanti al Lazio con 2,9 milioni (+37%) e alla Sicilia con 1,8 milioni (+50%). La Puglia sarà la quinta regione in Italia per crocieristi movimentati (660.000, +7,5% sul 2022) e, tra i suoi porti, Taranto confermerà il suo status di nuovo porto crocieristico segnando il proprio record di passeggeri movimentati (140.000, +29%).
Per quanto riguarda il modello di gestione degli scali crocieristici del Paese, un nuovo focus dell’Italian Cruise Watch di Risposte Turismo ha evidenziato come la metà dei porti crocieristici italiani sia gestito da società terminaliste e che tali scali concentrino il 92% dei passeggeri movimentati in Italia.
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