Sciopero generale, si ferma anche il porto di Genova
Sul fronte Ccnl intanto Becce sottolinea la distanza fra le parti, mentre Usb si mobilita contro Gnv
Le federazioni sindacali dei trasporti Filt Cgil e Uiltrasporti hanno aderito allo sciopero generale proclamato per venerdì 17 novembre, per tutti i settori pubblici e privati anche in appalto e strumentali, dalle confederazioni nazionali e le segreterie provinciali genovesi hanno diramato una nota per richiamare lo “sciopero del porto di Genova”.
Precisato che i lavoratori in questione non sono soggetti a precettazione, vi si spiega che “l’astensione dal lavoro riguarderà tutti i lavoratori operativi ed amministrativi degli articoli 6, 16, 17, 18 della legge 84/94, art. 36 codice della navigazione, dei dipendenti dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale e dei lavoratori di Fuorimuro (manovre ferroviarie, ndr).
Richiamate con l’occasione anche le ragioni della protesta, individuate nella “mancata risposta all’emergenza salariale”, nel mancato “rilancio della contrattazione collettiva”, nello “indebolimento del sistema sanitario nazionale”, nel “taglio alle risorse alla scuola pubblica e alle politiche sociali”, “nella conferma e peggioramento della legge Fornero” sulle pensioni, nei “mancati interventi contro la precarietà e per il miglioramento di vita e lavoro delle donne”, nella “riforma fiscale che tassa di più i salari e le pensioni senza tassare gli extraprofitti e incentivando l’evasione fiscale”, nei mancati investimenti in “salute, sicurezza e politiche industriali”.
Per quanto abbia carattere generale, nei porti lo sciopero arriva proprio in concomitanza con l’avvio della negoziazione per il rinnovo del Ccnl. Questa settimana è stato Luca Becce, presidente di Assiterminal, a sottolineare, nel corso del Business Meeting “Container Italy: integrazioni verticali e cambiamenti epocali” organizzato da SUPPLY CHAIN ITALY e SHIPPING ITALY, come sia verosimile che la trattativa possa portare ad ulteriori momenti di frizione: “Le richieste presentateci sono abnormi, sia per effetti diretti che di indotto, con una piattaforma che vale tre volte l’Ipca (indice dei prezzi al consumo, ndr), un pacchetto che vale incrementi superiori al 20% sui tre anni”.
Nel frattempo sempre a Genova Usb – Unione sindacale di base ha avviato una vertenza contro Gnv – Grandi navi veloci, proclamando quattro giorni di sciopero suddivisi in due (28-29 novembre e 12-13 dicembre): “Ci troviamo di fronte a una situazione ormai fuori controllo, con circa il 40% dei lavoratori operativi a part-time indeterminato” con “il 70% di essi nei settori strategici del Terminal. Il perdurare di questa situazione crea problemi tra gli stessi lavoratori per via della disparità economica, con ricadute persino in termini pensionistici. Non possiamo più accettare che all’interno della stessa banchina ci siano queste fratture tra i lavoratori, determinate da scelte aziendali concordate con sindacati confederali che ormai non sono più presenti in banchina”.
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