Grimaldi soffre nel mercato automotive ma lancia una linea ro-pax fra Patrasso e Marghera
“Quello che stiamo vivendo attualmente è un calo notevole del traffico automotive, diminuito del 30% rispetto all’anno precedente, con la previsione di diminuire ulteriormente anche perché purtroppo nessuna misura è stata prevista nel decreto Rilancio per questo importantissimo settore dell’economia italiana e soprattutto del mezzogiorno. Non dobbiamo dimenticare infatti che i principali stabilimenti del gruppo […]
“Quello che stiamo vivendo attualmente è un calo notevole del traffico automotive, diminuito del 30% rispetto all’anno precedente, con la previsione di diminuire ulteriormente anche perché purtroppo nessuna misura è stata prevista nel decreto Rilancio per questo importantissimo settore dell’economia italiana e soprattutto del mezzogiorno. Non dobbiamo dimenticare infatti che i principali stabilimenti del gruppo Fca sono nelle nostre regioni: Cassino, Melfi, Pomigliano d’Arco, Val di Sangro, Pratola Serra utilizzano moltissimo il porto di Salerno sia in import per le materie prime e i pezzi di ricambio sia in export per le auto ma anche per i motori. Questo ci preoccupa molto anche per le conseguenze sull’occupazione, infatti il traffico di autovetture è un traffico ad alto utilizzo di manodopera, in quanto ogni macchina deve essere guidata sia all’imbarco che allo sbarco”.
Il grido d’allarme è stato lanciato attraverso l’house organ dell’AdSP del Mar Tirreno Centrale da Antonia Autuori, vertice della società Michele Autuori, azienda parte del Gruppo Grimaldi di Napoli e a tutti gli effetti l’operatore logistico e l’agenzia marittima che si occupa di tutta la merce che transita attraverso lo scalo campano sulle navi di Grimaldi.
Nonostante l’impatto del Covid la Michele Autuori cerca di affrontare “questo terribile momento di crisi con determinazione e positività. Aziende più che centenarie come la nostra nella propria storia si sono trovate affrontare e a superare ben due guerre mondiali e la crisi del ’19. Anche questa volta ce la metteremo tutta insieme ai tutti i nostri stakeholder, con la consapevolezza che se alcuni traffici potrebbero diminuire altri sono destinati a crescere come il traffico legato alla filiera agroalimentare che in questo periodo ha mantenuto, anzi si è incrementato” ha aggiunto Antonia Autuori. “Come pure hanno mantenuto i traffici sulle autostrade del mare che sono stati provvidenziali visto che solamente i semirimorchi viaggiavano da una regione all’altra e da una nazione all’altra, ma non gli autisti, cosa non da poco in periodo di limitazione della circolazione delle persone”.
A proposito del traffico marittimo di rotabili e di auto nuove un articolo di Lloyd’s List rivela che attualmente sarebbero in disarmo, secondo alcune stime, circa 200 navi pure car truck carrier, pari a un quarto della capacità di stiva globale attualmente disponibile. “Va sottolineato che l’esatto ammontare del tonnellaggio inattivo è difficile da stimare con precisione, dato che il mercato è dominato da una manciata di operatori, spesso con stretti legami con i produttori di automobili, ma l’evidenza suggerisce che il settore sta attraversando gravi difficoltà” si legge nell’articolo della storica testata inglese.
Uno dei problemi principali del comparto automotive è ovviamente il fatto che gli autosaloni in molti Paesi sono ancora chiusi e perciò in alcuni porti che gestiscono i traffici di auto ci sono stock di mezzi fermi che non vengono mandati in consegna.
Sempre secondo quanto riferisce Lloyd’s List sulle rotte transatlantiche, uno dei traffici più piccoli per le navi porta auto, la maggior parte degli operatori ha annullato le partenze. In altri casi i servizi settimanali sono stati ridotti a frequenze mensili, mentre altri sembrano aver sospeso del tutto le partenze.
“Le condizioni erano difficili per gli operatori di navi pure car truck carrier già prima dell’epidemia di coronavirus per effetto del rallentamento registrato nelle vendite di veicoli nuovi” ha detto nei giorni scorsi Martin Dixon, analista di Drewry. “Mentre ci aspettiamo che la riapertura degli impianti di produzione e delle economie sviluppate forniscano un certo numero di posti di lavoro e di impiego per la flotta, le prospettive per il futuro rimangono molto incerte”.
Secondo quanto reso noto recentemente da Unrae, dopo il -52% fatto registrare a marzo di quest’anno rispetto allo stesso mese del 2019, ad Aprile per l’emergenza Covid-19 il mercato europeo delle autovetture è crollato di un ulteriore -78% nel suo complesso.
Secondo i dati diffusi dall’Acea, l’Associazione dei Costruttori Europei, ad Aprile le
immatricolazioni di autovetture nuove nel continente europeo sono state pari a 292.182 unità, contro le 1.345.181 nello stesso mese dell’anno scorso, con una perdita di 1.052.999 veicoli. Il primo quadrimestre ha chiuso con una diminuzione del 39% a 3.346.193 unità vendute contro le 5.492.003 dei primi quattro mesi del 2019. Il mercato italiano è il fanalino di coda continentale con un crollo del -98%.
Nonostante questi segnali poco incoraggianti dall’industria automobilistica, il Gruppo Grimaldi prova comunque a generare nuovo business. Secondo quanto rivelato da fonti di stampa greca, la compagnia dal prossimo 4 giugno, in concomitanza con la riapertura dei trasporti passeggeri fra Italia e Grecia, avvierà una nuova linea diretta con la controllata Minoan fra il porto di Patrasso, Igoumenitsa e Marghera. La nave impiegata sarà il ro-pax Venezia (l’ex Ciudad de Cadiz) che coprirà questa rotta (sulla quale opera anche la concorrente Anek Lines) fino a fine settembre con due partenza a settimana dalla Grecia e altrettante dall’Italia. La linea passeggeri si affianca al collegamento tutto merci che la compagnia partenopea offre regolarmente da alcuni anni fra i porti di Marghera, Bari e Patrasso con le navi ro-ro Eurocargo Genova ed Eurocargo Alessandria.
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