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Bilancio AdSP Venezia: Musolino reagisce ai due voti contrari che bloccano gli aiuti a imprese e lavoratori
Per il secondo anno consecutivo il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico Settentrionale, Pino Musolino, si trova a dover incassare il parere contrario di due membri del comitato di gestione all’approvazione del bilancio consuntivo (in questo caso quello dell’esercizio 2019). Questa volta, però, decide di non stare zitto e di convocare urgentemente una […]
Per il secondo anno consecutivo il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico Settentrionale, Pino Musolino, si trova a dover incassare il parere contrario di due membri del comitato di gestione all’approvazione del bilancio consuntivo (in questo caso quello dell’esercizio 2019). Questa volta, però, decide di non stare zitto e di convocare urgentemente una conferenza stampa nella quale reagisce spiegando che per effetto di ciò non sarà possibile procedere con le misure di ristoro economico in favore di lavoratori portuali e dei terminalisti previste dal decreto Rilancio. Nel mirino ci sono Fabrizio Giri, componente del comitato di gestione nominato dalla Città metropolitana di Venezia, e Maria Rosaria Anna Campitelli, nominata dalla Regione Veneto. Sono loro che, a detta di Musolino, hanno inviato “due dichiarazioni di voto fotocopia” nelle quali esprimono l’impossibilità ad approvare il bilancio e dove dicono che “appare non utile dettagliarne i motivi”. Cosa che invece il presidente della port authority chiederà loro ufficialmente di fare perché così prevedono le procedure e altrimenti la votazione potrebbe essere invalidata.
“Il bilancio chiude con un avanzo per la parte corrente di 26,2 milioni di euro (erano oltre 28 milioni l’anno scorso) e un utile di 10,5 milioni (dai circa 13 dal 2018). Gli ultimi tre bilanci sono stati i migliori di sempre e anche quello dell’ultimo anno è un bilancio sano” ha sottolineato Musolino. Che poi si è preso anche il merito di aver dimezzato l’indebitamento dell’ente da quando si è insediato (“pochi anni fa era di 173 milioni di euro, ora circa 80”) e aver fatto investimenti. Lo stesso presidente aggiunge che l’Organismo di partenariato il giorno prima aveva espresso parere favorevole al bilancio e lo stesso hanno fatto anche i revisori dei conti “che non hanno presentato osservazioni al bilancio. Ci hanno doto voto 10” ha affermato.
Lunedì scorso l’AdSP del Mar Adriatico Settentrionale aveva già preparato il decreto necessario per erogare alle compagnie portuali di Venezia e Chioggia circa 2 milioni di euro utilizzando proprio l’avanzo di risorse disponibili. idem dicasi per azzerare i canoni portuali. “Senza l’approvazione del bilancio io però quei soldi non li poso usare” ha sottolineato il vertice della port authority. Musolino dice di non comprendere le ragioni di queste azioni ma è ben consapevole che è il suo operato (o la sua persona) a essere nel mirino: “Non li capisco questi giochini. Dai membri del comitato di gestione, ai quali tutta la documentazione è stata fatta pervenire con 10 giorni di anticipo, non è arrivata nessuna richiesta di chiarimenti. Per colpire me si colpisce il porto e i lavoratori del porto” ha proseguito dicendo. “Il governatore del Veneto Zaia in conferenza stampa questa mattina ha detto che se un bilancio è buono si approva, sennò no, e ha aggiunto di aver lasciato completa autonomia di scelta al suo rappresentante in comitato sull’approvazione o meno. Quello che abbiamo presentato è un bilancio buono quindi non c’è motivo per cui non fosse approvato seguendo il suo ragionamento”. Eppure Maria Rosaria Anna Campitelli non l’ha promosso.
Lo scontro più accesso, però, sembra essere quello con Fabrizio Giri (spedizioniere doganale titolare di Donelli Group) che in comitato rappresenta la città metropolitana di Venezia (quindi il sindaco Luigi Brugnaro) e che anche in questo caso, così come già fatto in passato, ha definito fumoso il piano economico finanziario dell’ente (“facendo specifiche allusioni” secondo quanto riferito da Musolino) con riferimento in particolare alla vicenda del terminal di Fusina Venice Ro-Port Mos. L’epilogo della vicenda fu lo scorso gennaio l’approvazione a maggioranza da parte del comitato di gestione (Giri espresse voto contrario) all’approvazione del riequilibrio del piano economico finanziario e la variazione del contenuto della concessione assentita alla società Venice-Ro Port Mos. Un pretesto secondo Musolino che invita chi allude a presunte irregolarità ad andare in Procura a denunciarle “altrimenti si chiamano calunnie e sono anch’esse preseguibili penalmente”.
Il presidente dell’AdSP in conclusione ha detto che spera si possa risolvere la situazione in breve tempo ma ha sottolineato che “per colpire Musolino si fa perdere tempo e si mette a repentaglio la sopravvivenza economica delle persone che lavorano in porto. Guardando anche al caso di Trieste mi viene da dire che in Italia i porti meglio amministrati sono attualmente i più colpiti con argomenti cavillosi”.