Il Governo assegna solo metà del fondo Iva per le Adsp
Distribuiti solo 46 milioni di euro delle risorse per il finanziamento della realizzazione di opere nei porti. A Genova oltre il 25%
A due mesi dalla firma il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha reso noto il risultato della ripartizione del cosiddetto fondo Iva per le Autorità di sistema portuale.
Si tratta del fondo che la legge portuale intesta a “Autonomia finanziaria delle Autorità di sistema portuale e finanziamento della realizzazione di opere nei porti”. Si tratta di un fondo istituito nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, alimentato su base annua, in misura pari all’1% dell’imposta sul valore aggiunto dovuta sull’importazione delle merci introdotte nel territorio nazionale per il tramite di ciascun porto, nel limite di 90 milioni di euro annui.
Secondo il decreto ministeriale appena pubblicato dal Mit, “l’imposta sul valore aggiunto dovuta nell’anno 2021 è complessivamente determinata in euro 20.583.767.909,00”. Questa, in particolare, la ripartizione fra i vari porti:
Malgrado l’1% ammonti a oltre 205 milioni di euro, il decreto (non) spiega che “per l’anno 2022 l’importo del Fondo, di cui all’art. 18-bis della legge 28 gennaio 1994, n. 84 è determinato ai sensi della legge 30 dicembre 2021, n. 234 concernente ‘Bilancio di previsione dello Stato per l’anno 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024’, in 46 milioni di euro”. La finanziaria del 2022, cioè, avrebbe decurtato circa metà delle risorse, anche se il comma preciso non è indicato (secondo la legge è il Ministero dell’Economia a stabilire “la quota da iscrivere nel fondo”, ma il decreto del Mit non menziona alcun provvedimento del Mef che abbia stabilito un’iscrizione minore a quella massima prevista dalla legge).
Di questa somma, poi, 5 milioni sono destinati “al finanziamento delle attività strettamente connesse alla digitalizzazione della logistica del Paese”, mentre l’80% viene diviso proporzionalmente a quanto prodotto, col risultato che segue:
Il restante 20% è stato diviso, secondo i criteri perequativi previsti dalla legge, come segue:
Il Ministero non ha per il momento spiegato come mai, malgrado la teorica capienza, le risorse distribuite siano state la metà di quelle previste.
A.M.
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