Tregua a Taranto nella crisi dei rimorchiatori
Società armatoriale e rappresentanze sindacali si prendono due settimane per individuare alternative condivise alla nuova turnazione. Interesse cinese per l’ex flotta Ilva
Fumata grigia nel confronto fra Rimorchiatori Napoletani e rappresentanze sindacali in merito al taglio degli equipaggi e alla modifica della turnistica adottati dall’armatore per fronteggiare il calo di domanda del servizio di rimorchio indotto dalla crisi del polo siderurgico di Taranto (porto in cui la società è concessionaria).
Il verbale di un incontro con le rappresentanze locali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, mettendo nero su bianco “la grave perdurante crisi del porto di Taranto a seguito principalmente delle note vicende che riguardano Acciaierie d’Italia”, mostra infatti un’apertura da parte della società alla “richiesta delle organizzazioni sindacali di posticipare l’applicazione della turnistica datoriale con l’obiettivo di individuare strumenti alternativi condivisi con i lavoratori”.
Fra gli impegni presi dalle parti c’è quello di Rimorchiatori Napoletani a rinviare al 15 ottobre l’attuazione della nuova turnazione. A fronte di ciò i sindacati “si impegnano a condividere con i lavoratori degli equipaggi del porto di Taranto efficaci proposte alternative entro l’8 ottobre 2024, in previsione dell’incontro tra le parti fissato per il 10 ottobre”. Il tempo quindi stringe, ma un margine negoziale esiste.
Intanto nell’ambito della ricerca da parte dell’amministrazione straordinaria di soci o compratori delle varie branche di business controllate da Acciaierie d’Italia sarebbe emerso, stando a Il Sole 24 Ore, un unico interesse esclusivamente rivolto al ramo marittimo del gruppo siderurgico recentemente ristatalizzato. Si tratterebbe di quello della cinese Zheshang Development.
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