Carnival si gode il boom delle crociere: “Pagare di più per salire sulle nostre navi”
L’a.d. Josh Weinstein annuncia che metà dell’offerta del 2025 è già venduta e il numero contenuto di nuove costruzioni in arrivo aiuterà a fare aumentare ancora i prezzi
L’ultima trimestrale di Carnival Corporation & plc ha mostrato risultati finanziari da record ma le prospettive per il futuro, secondo il top management, appaiono ancora migliori.
Nel terzo trimestre dell’esercizio fiscale in corso, quello relativo al periodo 1 giugno – 31 agosto, l’azienda ha registrato ricavi record pari a 7,9 miliardi di dollari, in aumento del +15,2% sullo stesso periodo dell’esercizio 2023 quando era stato segnato il precedente primato storico. Un nuovo picco è stato raggiunto sia relativamente alla vendita delle crociere che allo shopping a bordo delle navi i cui valori sono stati pari rispettivamente a 5,24 miliardi (+15,2%) e 2,66 miliardi di dollari (+15,1%). I costi operativi, con 5,72 miliardi, pur raggiungendo una cifra record hanno mostrato una crescita meno accentuata e pari al 9,3%. L’utile netto è stato di 1,73 miliardi, valore che rappresenta un rialzo del +61,5% sul terzo trimestre dell’esercizio fiscale 2023 ed è inferiore di 45 milioni solo al record storico registrato nel terzo trimestre dell’esercizio 2019.
Anche il numero di passeggeri imbarcatisi nel periodo giugno-agosto di quest’anno sulle navi del gruppo, che sono operate con i marchi Aida Cruises, Carnival Cruise Line, Costa Crociere, Cunard, Holland America Line, P&O Cruises (Australia), P&O Cruises (UK), Princess Cruises e Seabourn, ha raggiunto una cifra record essendo salite a bordo 3,9 milioni di persone rispetto ai 3,6 milioni nel terzo trimestre dell’esercizio 2023.
L’amministratore delegato di Carnival Corporation, Josh Weinstein, ha specificato che sono attesi risultati record anche per l’intero esercizio 2024 “con un Ebitda rettificato – ha precisato – che dovrebbe superare i sei miliardi di dollari e con un miglioramento di circa il 10,5% del rendimento del capitale investito”.
Le prospettive per il futuro sono altrettanto se non ancora più incoraggianti perché, relativamente all’attuale livello delle prenotazioni per le crociere programmate nei prossimi mesi, Weinstein ha fatto sapere che risulta già oggi prenotata quasi la metà delle crociere pianificate nell’esercizio 2025 e attualmente la restante disponibilità di crociere in vendita è inferiore rispetto allo scorso anno. Ovviamente ciò consente al gruppo Carnival di poter praticare prezzi per le crociere anche in questo caso da record quanto agli incrementati applicati.
“In questo momento, il 2025 è ai massimi storici sia in termini di occupazione che di prezzo” ha dichiarato Weinstein agli analisti finanziari. “Tutti i marchi del nostro portafoglio sono ben prenotati a prezzi più alti nel 2025, a dimostrazione del continuo beneficio dei nostri sforzi di generazione della domanda in tutto il nostro portafoglio ottimizzato” ha osservato.
Weinstein ha proseguito dicendo: “Anche se è ancora presto, i benefici della nostra migliore performance commerciale si stanno estendendo anche al 2026, dato che negli ultimi tre mesi abbiamo raggiunto volumi di prenotazione record per le partenze. Questa posizione incredibilmente forte di prenotazioni per il 2024, 2025 e 2026 ha fatto sì che gli anticipi versati dai clienti nel terzo trimestre dell’anno raggiungessero i 7 miliardi di dollari”.
Secondo il numero uno di Carnival il futuro sorride alla corporation americana anche per una questione di offerta e domanda di letti bassi. “Abbiamo solo tre (nuove) navi distribuite nei prossimi quattro anni. Una in consegna nel 2025, nessuna nel 2026 e una nave in ciascuno degli anni 2027 e 2028. Questo portafoglio ordini limitato dovrebbe anche permetterci di continuare a creare una domanda superiore alla crescita della capacità” ha sottolineato. Gli ordini includono la Star Princess nel 2025, seguita da nuove costruzioni per Carnival Cruise Line nel 2027 e 2028.
“Non abbiamo quasi nessuna crescita di capacità passeggeri. Quindi tutto l’aumento della domanda si tradurrà in chi vuole pagare di più per salire sulle nostre navi, e questo è ciò che stiamo cercando di fare”: questa la conclusione del top manager.
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