Focus merci nel piano commerciale 2024-2028 di Rfi
Il gestore della rete mette in evidenza gli interventi per treni pesanti e ultimo miglio e riconosce la problematica dei lavori Pnrr
Geolocalizzazione, interattività, dati aperti sulle principali aree di business.
Sono questi, secondo il gestore della rete ferroviaria italiana, i punti di forza del Piano Commerciale 2024 di Rete Ferroviaria Italiana, società del Gruppo Fs guidata dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Rete Ferroviaria Italiana Gianpiero Strisciuglio. Aggiornata anche la sezione sulla Rete Ten-T – la rete di trasporto transeuropea integrata e multimodale – dove la novità riguarda la categoria Core Extended, che include tratti e collegamenti strategici aggiuntivi rispetto al nucleo principale, con adeguamenti previsti entro il 2040.
“Sono stati aggiunti ulteriori cruscotti, per rappresentare in modo sempre più dettagliato i dati condivisi da Rfi a beneficio non solo delle imprese ferroviarie e degli enti locali, ma in generale di tutti i soggetti che abbiano necessità di sviluppare il proprio business in relazione ai servizi di trasporto. Gli aspetti analizzati includono il potenziamento del sottosistema energia, che consente la circolazione di treni oltre le 1.600 tonnellate di peso; gli interventi di ‘ultimo miglio’; l’ampliamento dei servizi aggiuntivi rispetto al Pacchetto Minimo di Accesso all’infrastruttura ferroviaria nazionale; la distinzione tra le categorie D4 e D4L, relative al peso massimo che può essere trasportato da ciascun asse di un veicolo ferroviario”.
Contenuta nel piano anche un’analisi del settore merci.
“I volumi del traffico merci, nel 2023, hanno finalmente raggiunto i livelli del 2003, dopo oltre 10 anni di lenta, ma costante risalita, arrivando alla soglia degli 80 milioni di treni*km. Sono in costante aumento sia i traffici nazionali, che quelli internazionali. Dal 2022 al 2023 i traffici internazionali hanno subito l’incremento maggiore”. Anche se “Per quanto riguarda i treni circolati, negli ultimi due anni si evidenzia una leggera diminuzione, in contro tendenza rispetto ai treni programmati. La motivazione è da cercare, oltre alla complessità dell’organizzazione della catena logistica, anche nei tanti lavori di potenziamento dell’infrastruttura che il Gestore sta svolgendo nell’ambito del Pnrr”.
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