Bandita la gara per la fornitura di manodopera portuale anche negli scali dell’Adriatico Meridionale
Bando da 33 milioni di euro complessivi suddiviso in quattro lotti per Bari, Brindisi, Manfredonia e Barletta (unico con variazione d’organico al ribasso)
Mentre a Venezia ha appena ripreso il suo corso la procedura per l’individuazione del nuovo fornitore di manodopera temporanea a terminalisti e imprese portuali dello scalo, procedura analoga è partita oggi anche nell’estremità meridionale dell’Adriatico.
L’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico meridionale ha infatti pubblicato un bando, suddiviso in quattro lotti, per la selezione dei fornitori di manodopera dei quattro scali sotto la sua giurisdizione: Bari, Brindisi, Manfredonia e Barletta.
I concessionari saranno autorizzati per 8 anni, con possibile proroga di un anno. Dalla documentazione si apprende che il fatturato medio annuo delle società attualmente concessionarie nel periodo 2020-2023 è stato di 1,28 milioni di euro per la cooperativa Nazario Sauro di Bari, 1,08 milioni per la cooperativa Briamo di Brindisi, 1,22 milioni per la cooperativa Servizi Portuali Cardinale Orsini di Manfredonia e 0,55 milioni per la Compagnia Unica Lavoratori Portuali di Barletta.
Trend che secondo l’Adsp dovrebbe grossomodo restare costante almeno per il primo anno, dato che l’Adsp ha previsto che gli organici (23 persone a Bari, 16 a Brindisi e 16 a Manfredonia) per il 2025 restino uguali a quelli attuali, “con l’eccezione del porto di Barletta dove è stata valutata come sussistente – in forza delle indicazioni ministeriali – la congruità di un organico di 5 lavoratori, rispetto ai 9 allo stato in forza alla società operante in quel porto”.
Fra le peculiarità del bando, dalla stessa Adsp evidenziate, “la previsione che contempla la possibilità per l’impresa portuale utilizzatrice, nel caso in cui in un porto non sia presente l’impresa autorizzata ai sensi dell’art.17 ovvero la richiesta delle imprese utilizzatrici non possa essere soddisfatta dalla società fornitrice del porto interessato, di fare richiesta all’impresa fornitrice di uno degli altri porti del Sistema”.
Disciplinata anche la modalità di formazione delle tariffe (tenendo conto, fra l’altro, delle differenze fra i vari organici), la cui definizione si avrà in sede di offerta, essendo previsto, oltre ad altre voci fisse, un margine massimo del 15% sul costo del lavoro in quota profitto dell’impresa. Al termine di ogni esercizio l’impresa fornitrice potrà comunque richiedere una verifica di congruità della tariffa e proporre eventuali modifiche all’Adsp.
A.M.
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